Un negozio Ikea

di Antioco Fois

La corsa per ospitare Ikea in Umbria diventa una competizione a quattro e la distanza del tragitto si allunga. Quando la vicenda sembrava già arrivata alla volata, con l’area di San Martino in Campo (Perugia) unica candidata ad accogliere il megastore del mobile, nella partita sono entrati nuovi concorrenti. Oltre al capoluogo, Umbria24 aveva già anticipato l’entrata in gioco di Corciano, mentre altre indiscrezioni erano circolate su Magione. Alle due concorrenti di Perugia si è aggiunta Bastia Umbra, che già ospita grandi insediamenti commerciali nell’area industriale. Per i tempi, l’ultimo punto l’ha messo Lars Petersson, country manager di Ikea Italia, che alla presentazione del bilancio, mercoledì in un incontro pubblico a Firenze, ha spostato l’orizzonte oltre il 2016.

Sondaggi Nonostante il progetto già ben avviato negli uffici comunali di Perugia, la multinazionale ha da tempo iniziato a sondare nelle aree circostanti i terreni che rispondono alle caratteristiche richieste dallo standard dei progetti dei megastore del mobile a basso costo. Ricerca di un’alternativa con tutta probabilità scaturita dall’allungarsi dei tempi per l’acquisto dei terreni a San Martino in Campo, sede del progetto originale, appartenenti a proprietari diversi. Al curatore del business il compito di mettere insieme in un’unica proprietà i lotti di terreno, in un puzzle che tuttavia non è stato ad ora completato, a quanto pare anche per il gioco al rialzo di uno dei proprietari. Il prolungarsi della trattativa, assieme alle congiunture economiche poco favorevoli dettate dal momento, hanno aperto la strada a nuove opzioni.

Bastia La “new entry”, come accennato, è Bastia Umbra, che potrebbe fare spazio a un centro Ikea in un’area nelle vicinanze di Leroy Merlin, il comparto adiacente alla E45 dedicato alla vendita di ferramenta, prodotti per l’edilizia e arredamento. Da notare, al pari di quest’ultima, come anche le altre aree in concorso abbiano le stesse caratteristiche di base. Abbastanza vaste per una grande superficie commerciale e, requisito fondamentale per Ikea, vicine ad una strada a quattro corsie, dalla quale sia visibile lo stabile blu e giallo, vero brand della multinazionale scandinava. Per Magione, allo stesso modo, si parla di un’area nei pressi del raccordo Perugia-Bettolle, offerto a Ikea per la costruzione dello store umbro. A Corciano, invece, l’area candidata rimane quella dell’ex Sicel a Ellera, superficie interessata da una procedura di fallimento dell’azienda Cfm, che in passato è stata sede del quartier generale di Spartaco Ghini.

Nuovi progetti C’è da dire inoltre, stando sempre alle indiscrezioni dei ben informati, che le mutate esigenze potrebbero portare a una variazione del progetto. Ipotesi rafforzata sia delle caratteristiche delle superfici edificabili prese in considerazione sia dalla strategia aziendale che il colosso scandinavo ha adottato negli ultimi anni. Se, ad esempio Ikea dovesse optare per Corciano, la superficie dell’area detterebbe un ridimensionamento di quel progetto da 30 mila metri quadri (20 mila di commerciale e 10 mila di magazzino) concepito per San Martino in Campo. Ad Ellera, in sostanza, il “cubo blu” dovrebbe essere più piccolo. Se, invece, dovesse prevalere Perugia nella corsa a Ikea, è molto probabile che la multinazionale vada a giocare la carta del centro commerciale. La formula, sul modello dello store a Roma-Bufalotta, prevede un comparto Ikea inserito tra altri spazi commerciali, eventualmente da mettere sul mercato.

Quanto vale Alla competizione tra privati per chiudere l’affare con Ikea – e vendere la superficie che ospiterà lo store – ne corrisponde una tra amministrazioni comunali. L’arrivo della multinazionale, infatti, vale per il territorio un flusso di clienti da un milione di euro l’anno, 240 posti di lavoro e qualcosa come 7,5 milioni di euro di oneri di urbanizzazione che andrebbero nelle casse comunali, oltre a decine di migliaia di altre imposte l’anno. Vale a dire una buona iniezione di linfa per tutto il tessuto economico che si aggiudicherà il business. La partita è più che mai aperta.

Parla Ikea Sulla vicenda Ikea Italia non scopre le carte, ma affida al proprio ufficio stampa nazionale un commento vago, che conferma il quadro tracciato. “Stiamo lavorando su diverse ipotesi e diversi scenari per vedere dove troveremo le condizioni di fattibilità migliori”, scrive l’organo di comunicazione dell’azienda. È chiaro, se non altro, che Perugia non corre più da sola.

Polemica Scenario che non manca di preoccupare il sistema cittadino, con i primi feedback dalla sfera politica. “Se il vertice di Ikea deciderà di non aprire a Perugia, avremo perso una grande opportunità”, scrive il consigliere comunale di Forza Italia Carlo Castori, che attraverso una nota parla delle conseguenze e del mancato introito nelle casse comunali qualora Perugia dovesse farsi soffiare l’affare Ikea. Milioni di euro, scrive, che potrebbero essere dedicati alla messa in sicurezza degli edifici scolastici. Dal piano economico la vicenda non manca di essere coniugata coi modi della polemica politica. Il consigliere comunale del Pd, Tommaso Bori, ha presentato un’interrogazione per conoscere la posizione del vicesindaco Urbano Barelli sul progetto Ikea, dal momento che in campagna elettorale aveva descritto l’operazione come una “scelta che avrebbe un impatto devastante su tutta la zona” aggiungendo inoltre che “noi esprimiamo la nostra ferma opposizione”.

Barelli no comment Dal vicesindaco di Perugia, con delega all’ambiente, Urbano Barelli, arriva niente di più che un «no comment». Raggiunto al telefono da Umbria24 e sollecitato sulla questione Ikea a San Martino in Campo, il numero due di Palazzo dei Priori ha preferito non rilasciare dichiarazioni. «Non sono al corrente degli ultimi sviluppi – ha detto – e preferisco non commentare».

One reply on “Ikea in Umbria, corsa a quattro tra Perugia, Corciano, Bastia e Magione”

  1. Come al solito i perugini non ci capiscono un bel niente! Che mentalita’ da pisellino findus!

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