di Lorenzo Capitini

In occasione della Giornata europea dei giusti, Assisi omaggia l’eroe che contribuì a salvare migliaia di vite pagando con la propria, Giovanni Palatucci.

Il sindaco «L’umanità trionfa sempre sull’odio, che da Assisi oggi possa partire un messaggio di speranza», sono le parole del sindaco di Assisi Stefania Proietti durante la cerimonia della Questura di Perugia e del ‘Museo della memoria 1943-1944’, tenuta lunedì mattina, al santuario della Spogliazione di Assisi per ricordare l’eroico funzionario di polizia morto nel campo di concentramento di Dachau.

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Chi era Palatucci Palatucci sacrificò la propria vita aiutando a scappare centinaia di ebrei dalla città di Fiume  (nella quale prestava il proprio servizio dal 1937 quale questore reggente), dove venne arrestato nel 1944 dai militari tedeschi, con l’accusa di cospirazione e intesa con il nemico, per poi essere trasferito nel campo di lavoro forzato tedesco, in cui morì a soli 36 anni.

Il vescovo «La parola Giusto, deve avere un valore universale – ribadisce il vescovo di Assisi – Nocera Umbra – Gualdo Tadino e di Foligno, monsignor Domenico Sorrentino – una società che non vive di profonda giustizia non può vivere nell’amore, ma attenzione, non sempre la legalità è sinonimo di giustizia e quando questa è immorale, non può essere definita tale».

Tesei Per l’occasione presenti, tra gli altri, la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei, una rappresentanza degli allievi del 220° corso ‘Allievi agenti’ dell’istituto per sovraintendenti ‘Rolando Lanari’ di Spoleto, autorità civili, militari, religiose, il presidente del consiglio comunale di Montella (città natale di Palatucci), Ezio Moscariello, il coordinatore dell’associazione onlus Giovanni Palatucci di Trieste, Sergio Schirinzi, gli alunni del liceo Properzio e dell’istituto Alberghiero di Assisi.

Bellassai «Coraggio è una parola che risuona oggi nella giornata Europea dei giusti in ricordo di Giovanni Palatucci – l’intervento di Giuseppe Bellassai questore di Perugia – in questa definizione c’è tutta l’essenza di una persona che ha scelto di non abdicare i propri valori, per questo ricordarlo oggi è doveroso: la giustizia richiede coraggio».

Gradone «Dobbiamo essere vigili nel presente e cogliere questi insegnamenti al fine di evitare rigurgiti di razzismo e antisemitismo» sottolinea poi il prefetto di Perugia, Armando Gradone.

Rosati A Palatucci è stato dedicato un ulivo nel Giardino dei Giusti: «Una scelta – ha concluso Marina Rosati, ideatrice e curatrice del Museo della Memoria – che arricchisce questo spazio nato grazie alla collaborazione con Gariwo nel 2015 per ricordare i giusti della Shoah e i Giusti dell’umanità, persone del passato e del presente che hanno interrotto la catena del male».

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