«Caro “Dottor” Vincenzo Sgalla, mi dispiace che se la sia presa così tanto per il mio accorato intervento sulla Perugina. Se sono intervenuta, e se continuo a intervenire, è perché io amo la Perugina e ho a cuore le sue sorti, perché sono la pronipote di Luisa Spagnoli che la Perugina l’ha fondata e perché sono umbra e italiana», così Carla Spagnoli in una nota, dopo che la polemica nei giorni scorsi ha riguardato anche la Regione Umbria, il sindacato e la Nestlè.
La nota «Lo stesso amore che provo io dovrebbe averlo anche lei, dal momento che è stato eletto segretario Cgil anche per difendere l’azienda e i suoi lavoratori. Io ho avanzato critiche nei confronti dei sindacati che “si piccano” a presentare i piani industriali delle aziende, non ho mosso alcuna critica verso gli operai, che ho sempre difeso e continuo a difendere. Lei vorrebbe spiegarmi che cosa hanno fatto i sindacati negli ultimi vent’anni per la Perugina, io continuo a dire che i sindacati sono stati e sono la rovina dell’azienda. Per anni avete fatto il bello e il cattivo tempo alla Perugina: i primi anni eravate troppo invadenti (minacciavate persino i boicottaggi dei prodotti), ora siete assenti. Non una parola avete detto a proposito dei baci “Lanvin”, non una parola sui prodotti fatti all’estero e spacciati per “Perugina” e potrei continuare ancora».
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Polemica La polemica continua su ‘Città della Domenica’: «Caro “Dottor” Sgalla, se mi avesse contattato prima per scambiare due parole, e non adesso, forse avrebbe evitato di dire così tante e grossolane inesattezze. Lei mi ha invitato a ‘Rivitalizzare Città della Domenica, pensata 50 anni fa dalla straordinaria Luisa Spagnoli’: prima di fare certe ‘sparate, forse avrebbe dovuto informarsi. Ma la fiction lei l’ha vista? 50 anni fa la mia bisnonna era già morta da tempo. Lo splendido parco è nato nel 1963, quasi 30 anni dopo la morte di Luisa e venne fondato da mio nonno Mario Spagnoli, non da sua madre. Sarebbe meglio che ripassasse un po’ di storia perugina, caro Sgalla. Città della Domenica oggi è proprietà di Mariella Spagnoli, erede diretta di Luisa, figlia del fondatore Mario e sorella di Lino Spagnoli, mio padre: io con il parco non c’entro nulla. Caro “Dottor” Sgalla, se un giorno avrà voglia sarò io a parlarle della storia della mia famiglia, così la informo un po’. Nel frattempo, invece di occuparsi di me, si preoccupi di tutelare i lavoratori della Perugina, ancora allarmati per i possibili 200/300 esuberi e lo smantellamento di interi reparti e prodotti storici. Forse sarò ‘nobile per diritto ereditario’, come afferma, ma lei è sicuramente nobile per ‘diritto sindacale ereditario’, dato che anche suo padre era sindacalista».