Un autobus a Perugia (©Fabrizio Troccoli)

di Dan.Bo.

Sono sette i punti della maxi gara umbra per l’affidamento del servizio di trasporto su gomma sui quali l’Autorità di regolazione dei trasporti esprime dei dubbi. L’Autorità indipendente di regolazione e garanzia li ha messi nero su bianco in un documento, inviato a Umbria mobilità e Regione, contenente una serie di «osservazioni» sulla relazione di affidamento predisposta da UM, con la quale si indicano le linee guida che saranno poi meglio esplicitate negli atti di gara.

Anni di proroghe Gara da circa un miliardo di euro che, almeno secondo le tempistiche prospettate dalla Regione, dovrebbe concludersi salvo intoppi nel giugno 2026 e che è stata divisa in quattro lotti. I quattro bacini riguarderebbero le corse urbane di Perugia, tutto l’extraurbano, l’area di Foligno-Spoleto e poi quella di Terni. La vecchia gara (all’epoca i contratti di servizio erano tre, corrispondenti ai tre bacini) risale ormai al 2006 ed è scaduta nel 2012, l’anno in cui è esplosa la crisi di Umbria mobilità, l’ormai ex azienda unica dei trasporti. In attesa della nuova i bus hanno viaggiato grazie a proroghe e atti d’obbligo unilaterali da parte di Province e Comuni. Una situazione stigmatizzata più volte anche dalla Corte dei conti.

I punti La prima sottolineatura dell’Art arriva a proposito del limite di aggiudicazione massimo di due lotti: l’Autorità chiede «un approfondimento sulle ragioni alla base dell’introduzione del limite» nonché «sull’opportunità del suo mantenimento». Per l’Art questi limiti vanno ben definiti alla luce delle «concrete caratteristiche della gara, nella prospettiva del perseguimento della efficienza della gestione». Dati poi non ci sono sulle prestazioni finora ottenute in termini di efficienza, efficacia e qualità: l’Art fa riferimento al rapporto tra ricavi da traffico e costi operativi, al load factor, mentre per quanto riguarda i ricavi da traffico sono disponibili sono quelli del 2019. Per l’Autorità vanno previste clausole di flessibilità e un sistema di azioni correttive di razionalizzazione e ottimizzazione del servizio offerto nei casi in cui non si raggiungano gli obiettivi.

Mezzi e qualità Al momento poi non è presente la suddivisione dei mezzi che effettueranno il servizio nei quattro lotti, mentre per quanto riguarda gli otto traghetti che effettuano il servizio al Trasimeno, nella relazione si spiega che saranno messi a disposizione di chi gestirà il servizio a un valore prossimo allo zero, essendo stati quasi interamente ammortizzati. Valori sui quali l’Art chiede un supplemento d’indagine. Tutti da definire nei prossimi atti di gara inoltre gli obiettivi di qualità del servizio. Sul personale poi è sì prevista la clausola sociale ma nella suddivisione tra lotti andranno tenute in considerazione le dinamiche gestionali in termini di flessibilità e sostituibilità: ad esempio, il servizio di navigazione è soggetto a stagionalità ma con la suddivisione in lotti la flessibilità sull’utilizzo in personale viene meno. Rimandato alla pubblicazione degli atti anche il tema dei requisiti di partecipazione.

La protesta Il documento dell’Autorità è stato ottenuto con un accesso agli atti da parte della Faisa-Cisal, sindacato che insieme alla Cgil sta da lungo tempo criticando le scelte della Regione a proposito della gara. Dalla relazione «si evincono – scrive il segretario regionale Cristian Di Girolamo – alcune perplessità più volte sollevate da questa organizzazione». Per il sindacato la gara in 4 lotti nel contesto umbro «genera molte criticità di stesura specialmente per le caratteristiche del territorio, nonché sulla complessità dell’organizzazione del lavoro esistente con un vettore unico». Tutti motivi per cui la Cisal promette che la vertenza e che le iniziative di protesta andranno avanti. Il 6 aprile, intanto, Faisa Cisal terrà un nuovo sciopero di 24 ore.

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