All’isola del Giglio sono momenti di commozione e dolore, quelli celebrati domenica con i riti della memoria di quei tragici momenti del 13 gennaio 2012. Hanno fatto il giro del mondo le immagini della nave del comandante Schettino che, dopo avere fatto un ‘inchino’ all’isola del Giglio, uscendo fuori dalla rotta, ha urtato con la chiglia uno scoglio e si è ribaltata affondando per metà. Il panico, la disperazione, l’abbandono e probabilmente la codardia, sono i segni incancellabili inflitti sulla pelle dei naufraghi e dei loro familiari.
FOTOREPORTAGE 1: L’ISOLA FERITA
Ecco gli speciali di Umbria 24 che nei giorni successivi all’affondamento era sull’isola per raccontare, attraverso le immagini, la cifra e gli effetti di una simile tragedia. Il primo è un reportage fotografico dall’Isola del Giglio realizzato dal fotoreporter di Umbria24 Fabrizio Troccoli. E’ il momento delle ricerche dei dispersi, dell’incredulità dei residenti, si respira l’atmosfera di un borgo marino ferito dall’evento dell’affondamento della nave e dalla sovraesposizione mediatica. Un colosso del mare rompe il panorama, spezzando l’orizzonte e tenendo il mondo intero con il fiato sospeso. Si vede ad esempio che mentre un battello attraversa il mare a largo della nave affondata, la gente osserva il relitto sbigottita e preoccupata per gli imprevedibili effetti che potrebbero scatenarsi nei giorni a venire, mentre già da allora si studiavano le strategie per il recupero del relitto.
FOTOREPORTAGE2: IL TURISMO MACABRO
Quindi il secondo fotoreportage nel quale si vede l’isola del Giglio bersaglio della cronaca e del turismo macabro. Tantissimi i curiosi che arrivano smaniosi di osservare la nave. Mentre continuano le ricerche dei dispersi e ci si predispone al recupero del carburante, le spiagge e gli scogli dell’isola sono assediate da curiosi intenti a scattare foto dinnanzi al relitto. Provengono da molte parti d’Italia e anche dall’estero. Sono anche questi gli scatti del nostro inviato fotoreporter Fabrizio Troccoli.