Il feretro entra nella camera ardente

‘Ciao Don!’: una grande scritta rossa sotto con l’immagine sorridente di don Pierino, è il modo semplice e sentito con cui la Comunità Incontro attraverso il proprio sito web saluta il fondatore di una realtà che nell’arco di oltre 40 anni ha aiutato circa 300 mila giovani ad uscire dall’incubo della droga. E le testimonianze di cordoglio che, dopo la notizia della scomparsa avvenuta nella serata di martedì, si sono moltiplicate con il passare dei minuti.

DON PIERINO GELMINI: LA CAMERA ARDENTE

Camera ardente e funerali La camera ardente è stata aperta mercoledì mattina, con il feretro trasportato dai suoi ragazzi all’interno dell’auditorium che ospita ogni anno le celebrazioni più importanti della Comunità. Resterà aperta per tutta la notte. I funerali si terranno giovedì mattina alle 10 e 30 nella cappella di San Pietro Apostolo di Molino Silla. Al termine la salma del ‘don’ verrà tumulata nel cimitero di Amelia. L’intenzione manifestata dai suoi collaboratori è quella di poterla riportare in futuro all’interno della Comunità, in un mausoleo dedicato alla sua memoria.

Silvio Berlusconi, legato al ‘don’ e alla Comunità Incontro a cui non ha fatto mai mancare il proprio apporto, ha espresso la propria vicinanza ed ha assicurato «la propria solidarietà anche per il futuro». L’ex premier non potrà comunque partecipare ai funerali di giovedì mattina.

Maurizio Gasparri, da sempre vicino al ‘don’, ricorda come «ha strappato alla morte migliaia di vite, non solo combattendo in Italia e nel mondo il flagello della droga, ma dando un ricovero in Asia o in America Latina a chi sarebbe morto di stenti, fame e poverta’. Ha mobilitato energie enormi, scosso palazzi della politica troppe volte sordi, restituito un sorriso e una speranza a tante famiglie alle quali lo Stato non ha dato né ascolto, né risposte. Il pensiero del vicepresidente del Senato sulle vicende giudiziarie è netto: «Gli attacchi subiti, le ingiustizie patite non potranno mai cancellare un’opera realizzata solo grazie alla sua determinazione e alla forza che gli ha dato il Signore».

Carlo Giovanardi «Dopo Don Oreste Benzi, Vincenzo Muccioli e Don Mario Picchi – scrive il senatore sul suo sito web – scompare un altro gigante dell’impegno sociale e civile, in prima linea da sempre per strappare i tossicodipendenti e le loro famiglie dall’incubo della droga. Chiunque ha avuto il privilegio di conoscere don Pierino e godere della sua amicizia – aggiunge Giovanardi – ha visto e toccato con mano i frutti straordinari della sua opera, in Italia e nel mondo, dove decine di migliaia di persone lo piangono e lo ricordano con la riconoscenza di chi è stato restituito alla vita».

Pierferdinando Casini, presidente della commissione affari esteri del Senato, in una nota afferma come sia «affidato oggi, come tutti, al giudizio divino ma certamente le sue opere in terra rimangono e hanno significato la riconquista della vita per tante centinaia di giovani».

Don Antonio Mazzi, fondatore della comunità Exodus, si dice «molto addolorato per questa morte che per un verso ci aspettavamo, visti gli ultimi mesi di grave malattia, ma che per un altro verso, mai avrei voluto che arrivasse. Le battaglie straordinarie che abbiamo fatto insieme – dice don Mazzi – hanno certamente testimoniato l’amore all’uomo, l’amore a Dio e la sconfinata carità che albergavano nel suo cuore».

Il vescovo-amico Monsignor Giovanni D’Ercole, vescovo di Ascoli Piceno e legato alla Comunità Incontro, lo saluta ricordando come  abbia «vissuto con dignità il suo calvario, ha conservato sempre la sua serenità e non ha mai smesso di essere ottimista». Monsignor D’Ercole ha raggiunto Amelia appena saputo della scomparsa e si è raccolto in preghiera davanti alla sua salma.

Padre Giuseppe Piemontese Il vescovo della diocesi di Terni, Narni e Amelia, che giovedì celebrerà le esequie del fondatore della Comunità Incontro unitamente a monsignor Giovanni D’Ercole, spiega come alla base dell’opera di don Pierino ci sia «un grande amore per i giovani, condotto come sacerdote nel nome del Signore». Sulle polemiche e i rapporti non sempre sereni con la diocesi e l’ex vescovo monsignor Paglia – riavvicinatosi al ‘don’ durante la sua lunga malattia – padre Piemontese afferma che «nessuno di noi può ergersi a giudice degli altri, tantomeno di don Pierino, perchè il giudizio appartiene solo al Signore e noi affidiamo alla misericordia di Dio don Pierino e tutti coloro che, in qualche maniera, si sono incontrati e scontrati con lui».

Il presidente del consiglio regionale Eros Brega, a cui era molto legato, lo ricorda come «un uomo infaticabile, che non si è mai lasciato piegare dalle difficoltà e che ha speso la vita per i suoi ragazzi, la sua famiglia come li chiamava lui. Un personaggio che con il suo impegno nel sociale e nella lotta alla tossicodipendenza ha scritto una pagina importante della storia del nostro territorio e non solo». Brega ricorda di aver «conosciuto don Pierino diversi anni fa. Ne ho sempre apprezzato la schiettezza e la forza del carattere – aggiunge – che spesso si traduceva in quella ostinazione che gli consentiva di portare a termine i progetti, anche quelli più difficili. Di lui ricordo la capacità di dialogo con il quale sapeva toccare il cuore dei giovani, delle loro famiglie, ma anche dei politici. Memorabili le sue battaglie contro la distinzione tra droghe leggere e droghe pesanti: ‘la droga è droga – diceva – senza distinzione’».

La provincia di Perugia Il presidente Marco Vinicio Guasticchi ha espresso vicinanza alla Comunità e ai suoi ragazzi: «In lui – spiega – la vocazione sacerdotale ha camminato di pari passo con l’impegno concreto e inesauribile in campo sociale, rivolto specialmente al recupero delle vittime della tossicodipendenza. Impegno che non è venuto meno neanche in questi ultimi anni di malattia quando il suo fisico si è profondamente debilitato. Il suo nome e la sua opera hanno travalicati i confini regionali».

De Sio Il consigliere regionale di Fratelli d’Italia, spesso presente a Molino Silla durante le festività, parla di «grande perdita per tutti coloro che hanno seguito e sostenuto la battaglia di vita di un grande uomo e sacerdote contro tutte le droghe. Ho avuto modo – aggiunge Alfredo De Sio – di seguire i primi passi dell’attività di don Pierino che, proprio in Umbria ad Amelia, costituì la prima Comunità Incontro. La ‘Valle delle streghe’, così si chiamava la località di Molino Silla, si è trasformata ben presto nella ‘Valle della speranza’. Una storia straordinaria, quella di don Pierino, che ha contrapposto la cultura della vita a quella dello sballo, restituendo dignità umana a coloro che, spesso senza alcuna speranza e senza nessun aiuto da parte dello Stato, si trovavano abbandonati al loro destino».

Nuovo Centro Destra Il consigliere regionale del Nuovo centrodestra, Maria Rosi, esprime «profondo cordoglio» per la scomparsa di don Pierino Gelmini: «Abbiamo perso un grande uomo che ha costruito la Comunità Incontro per dare speranza a tanti ragazzi che si erano persi nella droga. Il suo insegnamento deve essere un esempio per andare avanti con coraggio e determinazione nella direzione che ci ha insegnato». Claudio Pace, blogger e politico vicino alla Comunità, ha espresso il proprio cordoglio in un messaggio inviato ai collaboratori più stretti del ‘don’: «Vi sono vicino, anche con la preghiera, in questo momento di dolore per noi e di gioia per l’arrivo nelle praterie celesti di don Pierino».