di Chiara Fabrizi
L’acquedotto Terria-Pentima incassa la Valutazione d’impatto ambientale (Via) e si avvia verso la progettazione esecutiva. L’ok è stato pubblicato sull’ultimo Bollettino della Regione che, attraverso il procedimento della direzione ambiente, ha anche definito una serie di prescrizioni, dalle modalità d’esecuzione degli interventi al monitoraggio.
Acquedotto Terria-Pentima L’opera è stata proposta da Società servizio idrico integrato (Sii), che distribuisce acqua nel Ternano, e prevede la captazione di acque in Valnerina attraverso la realizzazione di 3 nuovi pozzi a confine tra Scheggino e Ferentillo e relativa realizzazione di un collegamento idrico con l’acquedotto che serve la città di Terni, in particolare in corrispondenza del serbatoio di Pentima. Sull’intervento, che costerebbe 20 milioni di euro e non è mai piaciuto agli ambientalisti, nel maggio scorso aveva alzato ombre pesanti il candidato alla presidenza della Regione in quota M5s, Andrea Liberati, oggi consigliere a palazzo Cesaroni, indicando la presenza di una vecchia discarica in un’area prossima alla captazione delle acque, in zona Terria (Ferentillo).
Regione rilascia la Via Ai pesanti rischi paventati, Ati e Sii risposero assicurando che i nuovi punti di captazione delle acque sarebbero stati scavati in «un’area distante dalla vecchia discarica, dove non esistono agenti inquinanti e non c’è alcun tipo di pericolo per la salute o rischi di contaminazione». Tuttavia le prescrizioni contenute nella Via ordinano una serie di analisi preventive alla realizzazione dei pozzi in questione, a cominciare dai cosiddetti piezometri, cioè piccole perforazioni per il monitoraggio delle acque sotterranee. Nella determina della Regione con cui viene autorizzata la Via si specifica che «la captazione per l’analisi dovrà interessare l’area della discarica, spingendosi fino alla falda idrica potenzialmente interessata dalla perdita di fluidi della discarica».
Monitoraggio falda zona discarica Le acque campionate saranno poi sottoposte a una serie di verifiche di laboratorio per accertare parametri chimico-fisici, come conducibilità elettrica e temperatura, fino a composti azotati, metalli, olii, idrocarburi e altro. Solo se tutti i risultati daranno esito negativo, si potrà procedere alla realizzazione dei tre pozzi di captazione. All’Arpa il compito di vigilare sul monitoraggio in questione e su tutta la lunga serie di interventi ambientali sensibili previsti nella realizzazione dell’acquedotto di collegamento della bassa Valnerina. Anche se in campo c’è anche la «Comunità montana della Valnerina» con cui Sii dovrà relazionarsi in relazione all’abbattimento di alberi necessario tra punti di captazione e tracciato.
Twitter @chilodice
Cari Ternani e voi vi fidate di questi????
pensate ai vostri figli e al loro futuro