Il Partito democratico che vuole il chilometro zero come punto di riferimento per il nuovo bando, Forza Italia che invece è contraria e la Cgil che invita l’amministrazione a fermare le esternalizzazioni senza un progetto condiviso. Cresce così la polemica sul caso mense scolastiche a Terni, anche perché lunedì pomeriggio in consiglio comunale si discuterà anche l’atto di indirizzo proposto dal comitato dei genitori e fatto proprio dal Movimento Cinque Stelle che nell’ultima seduta non è stato discusso per mancanza del numero legale.
Il Pd attacca Ad aprire la girandola di prese di posizione è il segretario del Partito democratico Jonathan Monti tramite una nota. Su questo fronte, scrive, «non può e non deve esserci spazio per polemiche e bassezze che qualificano soltanto chi le promuove: chi più urla, come fanno i tuttologi di una parte della minoranza in consiglio comunale, è colui che ha paura del confronto democratico sul merito delle vicende, perché sa che su quello per loro non c’è partita. Per carità, capiamo il terrore di chi ha perso le ultime tre elezioni di fila e non facendosene una ragione è costretto a passare la giornata a cercare disperatamente la polemica di turno in attesa che arrivi la quarta sconfitta. Ma sulla salute dei bambini non possiamo permetterci il lusso di giocare alla polemica».
La ricetta Monti poi spiega quel è il progetto del Pd. «Promuovere nel prossimo bando la scelta di individuare il cibo utilizzando una filiera corta con una produzione a chilometri zero. Insieme all’utilizzo di prodotti biologici, alla certificazione del cibo e della sua provenienza, questi due ulteriori requisiti garantirebbero tre aspetti importantissimi. I nostri bambini mangerebbero nelle mense scolastiche cibo proveniente dai produttori delle nostre campagne. Il chilometri zero, oltre alla qualità, garantirebbe anche un minor inquinamento per il trasporto del cibo. La filiera corta diminuirebbe i passaggi tra il produttore del cibo ed il consumatore».
La replica di Forza Italia Non è dello stesso avviso Forza Italia. «Il ventaglio di possibili soluzioni da adottare – scrive il coordinamento comunale in una nota – è ampio e ciascuna opzione finale è meritevole di analisi: dal mantenimento dei centri di cottura nei singoli plessi scolastici fino alla possibile esternalizzazione del servizio. Insomma prima la sicurezza dei prodotti e poi l’economicità. Ciò detto però, Forza Italia tiene a sottolineare due aspetti. Il primo. In attesa di interagire con tutte le altre forze sociali della città è opportuno, in questa fase di consultazione, preservare lo status quo. Secondo, di certo il chilometro zero rende la dieta meno varia e non più ricca».
I sindacati A chiedere lo stop alle esternalizzazioni è anche Giorgio Lucci, segretario generale della Cgil Funzione pubblica. «Giudichiamo – scrive in una nota – estremamente negativa qualunque ulteriore esternalizzazione del servizio mensa delle scuole del Comune di Terni. L’ipotesi di una totale rinuncia alla preparazione e distribuzione dei cibi in loco senza un progetto sperimentale, innovativo e di ampio respiro, senza la condivisione degli obiettivi con i soggetti che operano e usufruiscono del servizio non può che determinare un peggioramento dei servizi. Se veramente l’amministrazione vuole razionalizzare le spese convochi un tavolo con tutti i soggetti coinvolti da cui siamo sicuri potranno uscire proposte chiare e innovative».