di Mar. Ros.

‘Potremmo ma non vogliamo’. Potrebbe essere questo il titolo di una pellicola interrotta troppo presto: la notte di San Silvestro al Caos che si è spenta prima ancora dei titoli di testa. Non sarebbe stata la prima volta, già in passato cenone e ballo hanno animato le sale del Centro arti opificio Siri e le polemiche più o meno velate non sono mai mancate. Stavolta però, lo show non proseguirà. A sondare tra gli addetti ai lavori pare sia solo per mancanza di un clima sereno, ma non manca tra i cittadini chi punta il dito contro l’interrogazione dei 5 stelle e chi insinua non ci fossero le carte in regola per la serata.

Capodano 2016 Tantissimi i ternani che, senza doversi spostare troppo, avevano scelto di festeggiare l’anno nuovo in viale Campofregoso. Il numero di prenotati resta tabù, ma secondo quanto trapela solo pochi di loro avevano già saldato il conto. In ogni caso, per il rimborso, basterà rivolgersi a chi ha venduto il biglietto tra gli organizzatori quindi Indisciplinarte, Stardust, Fat3 e Busthard’s Studio. Tre erano i tagliandi a disposizione: uno da 90 euro, uno da 55 e uno da 25.

Sui social Parecchi non si trattengono, la delusione è palese e in certi casi scatta la rabbia. Il M5s però non ci sta ad essere accusato per l’annullamento della festa e annuncia per le 14.45 una conferenza stampa a palazzo Spada. Alcuni esponenti del Movimento, già attraverso i propri profili Facebook hanno espresso la loro ‘difesa’.

Lavoro Aldilà di chi dovrà cercare alternativa al divertimento, per alcuni si tratta di un’occasione economica persa, vedi gli addetti alla sicurezza e i camerieri per esempio che quella sera avrebbero potuto guadagnare qualcosa. Inoltre, come è facilmente intuibile, sono andate perse delle risorse ma secondo indiscrezioni gli stessi ideatori del Capodanno al Caos starebbero già pensando di recuperare con una serata ad anno nuovo.

Caos Indisciplinarte intanto avrebbe chiesto all’amministrazione comunale la possibilità di un’audizione in commissione cultura. All’attenzione dei consiglieri, molto probabilmente, la proposta di una regolamentazione chiara e puntuale per chi ha voglia di promuovere la cultura, fare intrattenimento e pubblico spettacolo in città.

Amministrazione comunale A Umbria 24 l’assessore alla cultura Giorgio Armillei descrive così l’accaduto: «Io la vedo come una clamorosa invasione di campo della politica nell’amministrazione e nell’attività di impresa. Io ho un’ altra visione dei rapporti tra politica. amministrazione e mercato. Sturzo e Einaudi per capirci. Poi va da sé che le regole vanno sempre rispettate. Da tutti. A capodanno e negli altri 364 giorni dell’anno. È giusto ora allargare il dibattito oltre il caso specifico. Noi come giunta siamo per regolamentare non per reprimere. Niente di più lontano da noi di questa sorta di populismo sanzionatorio, vicino parente del populismo penale».

M5s chiede spiegazioni ad Armillei: «Il Movimento 5 Stelle gruppo consiliare Terni chiede all’assessore Armillei di chiarire verso chi erano rivolte le gravi accuse. Qualora con queste parole intendesse rivolgersi alle normali attività di sindacato ispettivo svolte dal M5S nei termini del mandato istituzionale che ricopre; se non intenda scusarsi formalmente e pubblicamente in quanto si ravviserebbe in tali dichiarazioni il malsano tentativo di collegare la responsabilità dell’annullamento di un evento ad un atto lecito e democratico che è nel pieno diritto e dovere del ruolo dei consiglieri comunali e che non può, per sua definizione, in alcun modo avere il potere di annullare alcun evento. Sorge il dubbio che con tali dichiarazioni si sia cercato di coprire la totale mancanza di controllo e vigilanza che l’assessore avrebbe dovuto esercitare affinché non si arrivasse a questa situazione. Ledendo con frasi simili, al limite del diffamatorio, l’immagine ed anche il ruolo istituzionale dei consiglieri comunali del Movimento 5 stelle e il loro diritto-dovere di fare interrogazioni alla giunta su questioni di pubblico interesse in base all’art. 43 del Testo unico degli Enti locali».

Forza Italia «Raccolgo in modo deciso – afferma Francesco Maria Ferranti, capogruppo Fi a palazzo Spada – la richiesta dei dirigenti del Caos affinché vengano in commissione cultura a chiarire una volta su tutte le loro efficienze ma anche le innumerevoli mancanze rispetto ad una quantità enorme di soldi pubblici elargiti ormai da 9 anni. Da un lato non si risolve nulla bloccando ogni attività in una città con la logica dello sfascismo dall’altro non è più possibile consegnare gestioni ed esternalizzazioni pubbliche senza bandi supervisionati dal consiglio comunale. I bandi puntino sulla meritocrazia anziché sull’appartenenza».

Twitter @martarosati28

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