Il professor Rulli, Walter Orlandi, Catiuscia Marini

In Umbria nel 2014, ci sono stati 1.200 casi di tumori al seno, con la fascia di età tra i 15 e 50 anni in aumento. I dati sono stati forniti dal professor Antonio Rulli, presidente regionale della Lega italiana per la lotta contro i tumori e responsabile della Breast Unit del Santa Maria della Misericordia durante la cerimonia di inaugurazione della “Campagna Nastro Rosa”. Tra i presenti la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, il direttore generale dell’Azienda ospedaliera Walter Orlandi, i volontari della Lilt della Provincia di Perugia, con la presidente Anna Maria Togni.

Soldi dal 5×1000 Rulli ha annunciato il finanziamento da parte della Lilt nazionale, di 127.500 euro, frutto delle donazioni del 5X1000. «Siamo orgogliosi di questo contributo, segno della grande attenzione che ci viene riservata dall’unica associazione che ha tra i suoi obiettivi, oltre che la cura dei tumori, anche la prevenzione». Rulli si è anche soffermato sull’impiego della somma ricevuta: oltre a sostenere la campagna di informazione e di prevenzione, ad una borsa di studio. «Andremo avanti in questa campagna ancora per qualche mese, cercando di raggiungere il più alto numero di donne possibili».

Screening alle più giovani Poi, Rulli, rivolgendosi alla presidente Marini, ha aggiunto: «Svolgo questa attività di lotta contro i tumori della mammella da molti anni, e posso sostenere, prove alla mano, che i cambiamenti riguardano la fascia d’età delle donne costrette ad affrontare questa grave patologia. L’età si è abbassata, ed è per questo che noi operatori sanitari, con l’aiuto delle istituzioni, dobbiamo alzare la guardia, portare le donne più giovani ad avere cura della loro salute, concentrando la loro attenzione sulla prevenzione». Se in Italia i nuovi casi annui di cancro alla mammella sono 48.000, si considera che in Umbria nel 2014, i casi sono stati 1.200, con 800 casi di primi tumori. Dal gennaio al giugno 2015, sono stati 270 gli interventi chirurgici eseguiti dalla Breast Unit dell’Azienda Ospedaliera di Perugia. L’aumento dell’incidenza del tumore al seno è stata pari ad oltre il 15 per cento negli ultimi sette anni. In particolare, è stato registrato un incremento, in età compresa tra i 25 e i 50 anni, di circa il 30 per cento. Si tratta di una fascia di età oggi “esclusa” dal programma di screening previsto dal servizio sanitario nazionale, riservato alle donne di età compresa tra i 50 e i 70 anni. A supporto, Rulli ha ricordato che per la campagna non sarà sufficiente solo il mese di ottobre, visto che il 59 per cento delle donne visitate quest’anno sono sotto i 40 anni.

Marini: «Impegno per prevenzione» La presidente della Regione ha sottolineato che grazie all’iniziativa che la Giunta regionale ha assunto in Umbria si è estesa la fascia di età per lo screening (da 50-70 anni a 45-74 anni). «Da tempo ho sostenuto con convinzione, sia come istituzione, ma prima di tutto come donna, questa campagna per la prevenzione del tumore al seno – ha detto -. Sono fermamente convinta che solo la prevenzione può salvare il più alto numero di donne, ed è per questa ragione che c’è necessità di informazione corretta per tutte le donne. Chiedo, pertanto, sostegno ai media di svolgere un’attività di comunicazione basilare per diffondere sempre più e sempre meglio questa campagna del nastro rosa. Vogliamo rivolgerci ad una popolazione sempre più estesa, allargando la fascia di età dello screening, che non è più 50-70 anni, ma 45-74 anni, contribuendo così alla riduzione dei rischi chirurgici e invalidanti che ne possono conseguire».

Ospedale di Perugia Il direttore sanitario Manuela Pioppo, si è soffermata sulla qualità dei servizi offerti dall’Azienda ospedaliera di Perugia nel campo dei tumori femminili, ed in particolar modo del tumore della mammella. «Siamo orgogliosi – ha affermato – che il nostro ospedale dal 2008 riceve dal ministero della Salute, e dall’osservatorio nazionale Onda, il riconoscimento dei 3 bollini rosa, frutto di attenzioni, sia nella diagnostica che nella cura dei tumori femminili. L’umanizzazione ci sta particolarmente a cuore e il sostegno in situazioni di emergenza, sono necessari per avviarsi verso le terapie migliori ed infine la guarigione». Sui percorsi assistenziali, sulla necessità di una organizzazione della Breast Unit, si è soffermato Walter Orlandi, che ha sottolineato i meriti del gruppo multidisciplinare che si occupa della diagnostica e della cura del tumore del seno.

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