Foto scattata a Lacugnana nel 1944-45

di Ivano Porfiri

Lui si chiama Alan Juniper e oggi ha 97 anni, ma a Perugia lo chiamavano Alano. Era con l’esercito inglese che partecipò alla Liberazione dalle truppe di occupazione tedesche nella Seconda Guerra Mondiale e ha trascorso 16 mesi a Perugia e dintorni tra il 1944 e il 1945. Poi si ammalò e disertò, fermandosi a Ellera. La sua storia merita di essere raccontata e la figlia Stephenie si è messa sulle tracce di quell’avventura italiana, che ha fatto innamorare e legare la sua famiglia indissolubilmente all’Umbria.

La foto e i volti ritratti

L’appello Con un contatto su Twitter e poi via mail ha chiesto a Umbria24 di lanciare un suo appello: «Qualcuno riconosce le persone che erano con mio padre in questa foto, scattata tra il ’44 e il ’45 a Lacugnana?». Nell’immagine, Alan è l’uomo in piedi dietro a tutti. Stephenie sottolinea che le persone in foto sono tutte di Lacugnana o, al massimo, di Ellera o Olmo.

Alan e Lacugnana «Babbo – spiega Stephenie – era un soldato inglese durante la guerra. Lui era con quelli che hanno liberato Perugia. Dopo la Liberazione, i soldati hanno proseguito verso Nord ma lui si è ammalato della malattia dei soldati, quella che chiamiamo ‘Post Traumatic Stress’ e così ha disertato tornando a Lacugnana, dove i contadini lo hanno aiutato. E’ rimasto a Lacugnana e Ellera per 16 mesi ospite di un famiglia alla stazione di Ellera. La famiglia Batani. Siamo ritornati nel 1960, siamo rimasti amici con loro. Ma della gente di Lacugnana non conosco più nessuno. Lui, fra l’altro, ha aiutato il paese quando è terminata la guerra per ottenere degli aiuti dagli americani».

Un libro per i soldati malati Stephenie ha deciso di scrivere un libro con la storia di suo padre negli anni trascorsi in Italia. I proventi andranno per aiutare i soldati di oggi affetti da ‘Post Traumatic Stress’. «Sto cercando – è il suo appello – le persone che possano ricordare e raccontarmi com’era mio padre in quel periodo. Se qualcuno avesse poi altre foto di quel tempo sarebbe meraviglioso». Se qualcuno, leggendo questo appello, potesse aiutare Stephenie può contattarla alla mail stephenie.s@ntlworld.com oppure attraverso Umbria24 scrivendo a direttore@umbria24.it o ai nostri account Twitter e Facebook.

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