Fedeli alla Madonna della Stella

Dopo l’apertura della Porta santa nel duomo di Spoleto, domenica monsignor Renato Boccardo ha aperto le Porte sante della Misericordia al al Santuario di Santa Rita in Roccaporena di Cascia, alla Basilica di Santa Rita in Cascia, al Santuario della Madonna della Stella in Montefalco.

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Roccaporena di Cascia Nei tre celebri luoghi di pellegrinaggio sono stati centinai i fedeli che si sono radunati per assistere alle solenne celebrazioni e varcare le porte subito dopo l’arcivescovo. Tra di loro giovani e anziani, famiglie e bambini, disabili e malati, tutti evidentemente mossi dal desiderio di ricevere l’abbraccio misericordioso del Padre. La prima Porta santa aperta è stata quella di Roccaporena dove, nonostante il freddo pungente e il ghiaccio che ha invaso la strada di collegamento tra Cascia e la frazione, in moltissimi non hanno voluto perdere l’appuntamento storico. Alle 9.30 nella chiesa di S. Montano, dove Rita si è sposata e dove sono sepolti il marito e i figli, è stato letto un passaggio della Bolla Misericordiae vultus con la quale il Papa ha indetto il Giubileo; da lì, processionalmente, si è giunti dinanzi alla Porta Santa del Santuario (guardando la facciata quella di sinistra). Un lungo applauso ha salutato l’apertura con monsignor Boccardo che ha sostato in preghiera silenziosa sulla soglia della Porta, quindi tutti hanno fatto ingresso in Santuario, varcando la Porta, per la celebrazione della Messa.

Basilica di Santa Rita Alle 11 l’arcivescovo Boccardo ha aperto la Porta santa della Misericordia nella Basilica di Cascia, là dove è custodito il corpo di Santa Rita, con lo stesso rito di Roccaporena. Qui le prime a varcare la Porta, dopo il vescovo e i preti, sono state le monache agostiniane, eccezionalmente uscite dalla clausura per questo storico momento. Davvero tantissimi i fedeli presenti, tra cui molti bambini casciani, le ragazze dell’Alveare di Santa Rita, devoti giunti anche da fuori regione: «In questo Anno santo – ha detto – siamo invitati a sentirci come ritrovati da Gesù, in quanto ciascuno di noi si è allontano da lui, tutti abbiamo bisogno di essere riconciliati e nessuno è senza peccato. E allora varcare la Porta Santa indica che tutti, anche i lontani e quelli che non si sentono degni, sono accolti dal Padre. Attraversarla – ha detto ancora – significa affidarsi a Cristo, impegnarsi in un cammino di conversione. La Porta Santa viene aperta non per dare lustro a una cittadina, ma per fare accrescere misericordia e perdono. E qui a Cascia, alla scuola di Santa Rita, donna di pazienza e di pace, donna segnata dal dolore e dalla solitudine, migliaia di persone, provenienti da ogni parte d’Italia e da vari Paesi del mondo, potranno sperimentare ciò, affidando a questa Santa della misericordia paure, affanni e gioie».

Santuario della Madonna della Stella in Montefalco L’ultima Porta Santa della Misericordia ad essere aperta nell’archidiocesi di Spoleto-Norcia è stata quella al Santuario della Madonna della Stella in Montefalco, dove sono presenti i padri Passionisti e meta ogni giorno, in particolare quelli festivi, di moltissimi fedeli provenienti da quasi tutta l’Umbria. Alle 16 i si è ritrovati presso la casa natale di Federico Cionchi (detto Righetto), il bambino al quale apparve la Vergine Maria nel 1861: c’è stato l’avvio della celebrazione con la lettura di un passaggio della Bolla Misericordiae vultus; poi, processionalmente si è raggiunto il Santuario dove, tra una folla immensa di fedeli, mons. Boccardo ha aperto la Porta Santa (quella posizionata sul lato destro della chiesa). Presente il sindaco di Montefalco Donatella Tesei e il comandate della Compagnia carabinieri di Foligno, capitano Angelo Zizzi, e altre autorità civili e militari. Hanno concelebrato con il presule numerosi sacerdoti, religiosi passionisti e diocesani, tra cui padre Luciano Temperilli, rettore del Santuario, e don Kamil Ragan, parroco di Santa Maria in Turrita di Montefalco. La liturgia è stata animata dalla corale del Santuario. Nell’omelia mons. Boccardo ha presentato Maria, madre per eccellenza di misericordia, come donna attenta e disponibile al progetto di Dio. «In questo Anno Santo, ai piedi della Vergine, dobbiamo orientarci sempre più alla gratuità e alla semplicità e non al calcolo. Tutti – ha concluso l’Arcivescovo – siamo provocati ad essere più generosi, anzitutto con noi stessi».