Dopo le indagini geologiche scatta la messa in sicurezza della montagna franata sull’abbazia di Sant’Eutizio (Preci) insieme al cimitero.
Sant’Eutizio: al via la messa in sicurezza del cimitero franato Prenderà il via in questi giorni l’intervento di recupero dei feretri rimasti in cima alla rupe in buona parte smottata sull’antichissimo complesso monastico distrutto dai terremoti del 26 e 30 ottobre. L’intervento sarà eseguito dal Comune di Preci che procederà contestualmente anche alla demolizione delle cappelle ancora in cima alla montagna che sovrasta i resti di Sant’Eutizio ma in bilico sul burrone. Dopodiché si potrà procedere alla messa in sicurezza del costone franato, probabilmente con la palificazione. L’intervento è propedeutico a qualsiasi operazione di recupero della sottostante abbazia cara a San Benedetto di Norcia già ricostruita coi fondi post sisma del ’97 e per questo al vaglio della procura della Repubblica di Spoleto, che come noto all’indomani del terremoto del 30 ottobre ha aperto un fascicolo d’inchiesta proprio sui danni riportati da stabili interessati dall’ultima grande ricostruzione dell’Umbria.
Madonna di Pietà e chiesa di San Marco Negli ultimi giorni la presidente Catiuscia Marini e il sindaco Pietro Bellini, accompagnati dal direttore regionale dei lavori pubblici, l’architetto Diego Zurli, hanno compiuto un sopralluogo nel borgo terremotato di Preci, dove il Comune nei prossimi giorni avvierà i lavori di messa in sicurezza della chiesa della Madonna della Pietà: «Dobbiamo concentrarci – ha ribadito la Marini – su tutto ciò che c’è da fare per poter mettere Preci e tutti i centri della Valnerina, nelle migliori condizioni per avviare al più presto la ricostruzione». Il primo cittadino in zona rossa ha spiegato che l’intervento in partenza permetterà di restringere la zona rossa, consentendo anche la riapertura di attività ricettive e di ristorazione. Analogo intervento è al via anche nella chiesa dell’Annunziata nella frazione di San Marco (Norcia).. Il cantiere di massima urgenza nel borgo a 1.100 metri di altitudine, che non ha riportato gravi danni, permetterà anche di ripristinare la viabilità per l’accesso al paese.