di C.F.

Accusato di aver dato fuoco alle auto dei genitori della ex fidanzata, appiccando con la benzina gli incendi che hanno danneggiato anche altri veicoli parcheggiati in strada vicino ai due presi di mira. Un ragazzo di 20 anni, già noto alle forze di polizia, è considerato dagli inquirenti il presunto responsabile dei due roghi dolosi, che si sono verificati nel giugno 2024 e nell’aprile 2025 a Umbertide. A lui si è risaliti dopo mesi di indagini che hanno permesso, a partire dal secondo episodio, di collegare i due incendi. L’accusa a suo carico è di danneggiamento seguito da incendio: l’indagato è stato preventivamente interrogato, ma si è avvalso della facoltà di non rispondere. In questo quadro è arrivata l’ordinanza del gip del tribunale di Perugia, che a carico del 20enne ha disposto l’obbligo di presentazione quotidiano alla polizia giudiziaria e l’obbligo di permanenza notturna in casa.

La svolta è arrivata con le immagini di videosorveglianza di un’area di rifornimento carburante, che di notte aveva ripreso un soggetto, seppure a volto travisato, riempire una bottiglia di benzina poco prima del secondo incendio. A differenza del video registrato dalla telecamera di videosorveglianza di un’abitazione di Umbertide (foto), che pure aveva ripreso l’azione di una persona molto vicina all’auto andata poco dopo in fiamme, le immagini della stazione di servizio hanno permesso di raccogliere elementi importanti sull’abbigliamento indossato dal giovane. Da qui la decisione di far scattare la perquisizione domiciliare a suo carico, nell’ambito della quale sono stati sequestrati alcuni indumenti che si ritiene il ragazzo indossasse nella stazione di servizio, quando alla pompa self service avrebbe riempito la bottiglia di benzina.

In più il 20enne è stato anche indicato dalla figlia dei due proprietari delle auto, ossia una ragazza con cui l’indagato aveva avuto una relazione. Lei ha raccontato che il suo ormai ex fidanzato, quando erano ancora insieme, avrebbe rivendicato l’incendio doloso di giugno 2024, quello in cui è stata data alle fiamme l’auto del papà di lei, che da qualche tempo si era separato dalla mamma della ragazza. La giovane evidentemente non lo aveva denunciato, ma quando la relazione con lui è finita e le fiamme hanno avvolto anche l’auto in uso alla mamma si è convinta a parlare con gli inquirenti. L’ipotesi, dunque, è che il ragazzo abbia appiccato le fiamme alla prima auto per astio verso il padre di quella che un anno e mezzo fa era ancora la sua fidanzata e poi, nell’aprile scorso, abbia replicato l’azione dolosa ai danni dell’auto della madre di lei a seguito della fine della relazione.

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