di F.M.
Amanda Marie Knox, già assolta insieme a Raffaele Sollecito in via definitiva per l’omicidio di Meredith Kercher, è stata oggi assolta dal giudice del tribunale di Firenze dall’accusa di calunnia contro i poliziotti della squadra mobile di Perugia. Il pm fiorentino che si era occupato del processo dopo il traferimento nel capoluogo toscano per il coinvolgimento del pm perugino Giuliano Mignini come parte offesa, aveva chiesto due anni e otto mesi di reclusione. La Knox era stata indagata dopo che nel corso del primo grado del processo per omicidio, in cui era imputata insieme a Sollecito, aveva detto di aver subito pressioni, maltrattamenti, anche fisici, in questura a Perugia la notte prima dell’arresto da parte di alcuni agenti della squadra mobile e di un’interprete.
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Parti civili Secondo il giudice che oggi ha assolto Amanda Marie Knox, assistita dagli avvocati Luciano Ghirga, Carlo Dalla Vedova e Tommaso Ducci, il fatto non sussiste. Contro di lei, assistiti dall’avvocato Francesco Maresca, già legale della famiglia Kercher, si erano costituiti parte civile sette poliziotti della squadra mobile di Perugia. La loro richiesta risarcitoria era di 15 mila euro ciascuno. Amanda, interrogata in aula durante il processo di primo grado per omicidio, disse di aver subito pressioni e anche maltrattamenti da parte dei poliziotti che quella notte la indussero ad incolpare Patrick Lumumba, inizialmente arrestato poi definitivamente scagionato e scarcerato. Amanda Knox è stata invece condannata in via definitiva per aver calunniato il congolese.
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