Una «lenta riduzione» dei ricoveri. E «un dato importante: da noi oggi (26 gennaio, ndr) ci sono quattro pazienti in terapia intensiva, ma solo due sono affetti da patologia legata al Covid, ed è quello che mi aspetto accada nelle prossime settimane». A parlare con Umbria24 è il prof Edoardo De Robertis, primario del reparto dell’ospedale di Perugia, secondo cui «in Italia e in Umbria la risposta durante le diverse ondate è stata adeguata a quello che è stato il numero di pazienti in determinati e particolari momenti», ossia le fasi che abbiamo imparato a chiamare picchi. Tuttavia, per il direttore della maggiore struttura complessa di Terapia intensiva e Rianimazione della regione, «fino a quando avremo una circolazione del virus tra la popolazione, continueremo ad avere ricoveri in rianimazione Covid, seppur per altra patologia, e i sistemi ospedalieri devono prevedere questa situazione». Poi ci sono i no vax, le persone che non hanno aderito alla campagna vaccinale: «Ne abbiamo visti molti anche a Perugia, dico solo che da medico mi fanno molto male» (a cura di Fabrizio Troccoli e Chiara Fabrizi) VAI ALL’ARTICOLO