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Sei anni e mezzo di lavori, che potranno essere ridotti da chi vincerà l’eventuale appalto; un investimento da 480 milioni ancora da mettere in cassaforte, anche se, ribadisce l’assessore Enrico Melasecche, «c’è l’ok politico del ministro Matteo Salvini»; e «una riduzione del traffico nella zona di Ponte San Giovanni pari al 20 per cento per quello leggero, ovvero 8.700 veicoli al giorno, e del 44 per cento per quello pesante, all’incirca 1.600 camion al giorno». Questi i numeri messi sul tavolo dal responsabile di Anas Umbria, Lamberto Nicola Nibbi, e dall’architetto Marco Colazza, che ha curato il progetto del Nodino di Perugia, una strada a quattro corsie, lunga 7 km, segnata dal viadotto sul Tevere e dalla galleria di Collestrada, per la quale Melasecche ribadisce l’impegno «a procedere alla cantierizzazione prima della fine della legislatura», ovvero con un timing che appare ottimistico. I dettagli dell’opera, che dovrà essere sottoposta a Vinca (valutazione di incidenza ambientale), sono stati presentati lunedì pomeriggio in Regione, dove si sono radunati anche una ventina di rappresentanti dei comitati contrari alla realizzazione dell’infrastruttura, che sarà dotata di due svincoli: uno a Collestrada e l’altro a Madonna del Piano, dove si riallaccerà con la E45 (a cura di Chiara Fabrizi) CONTINUA A LEGGERE