Sarà disponibile dal 20 novembre, in cd e in digital download, il primo disco ‘Il Mare’ della band perugina La Jacquerie, distribuito da (R)esisto e anticipato dal 16 ottobre dal singolo ‘Non Si Vola’. L’EP di 5 brani rappresenta, per la band, il frutto di un repertorio originale suonato negli ultimi 3 anni nei club del centro Italia e il lavoro in team con La Cura dischi di Perugia, per una produzione che ne valorizzasse il suono e le scelte stilistiche, con l’intento di valorizzare i saperi e le qualità di una scena artistica molto attiva sul territorio. Grafica, foto e disegni sono invece a cura di Francesco Capponi. Mezzora circa di musica e parole con voce e testi che sicuramente rimandano alla musica d’autore italiana, a volte allo “spoken word” di Giovanni Lindo Ferretti o dei Massimo Volume o de Il Teatro degli Orrori, e al timbro caldo e profondo delle melodie di Ciampi o De André. Il tutto è avvolto in sonorità Indie Rock che in molti brani del disco, sia per gli elementi di modernità e complessità delle ritmiche, sia per la scelta di chiare influenze e contaminazioni dal desert blues alla folk-world music e per l’uso inatteso dei fiati negli arrangiamenti, danno colori e atmosfere che aggiungono il “quid” in più che lascia un po’ stretta qualsiasi definizione o categoria di genere. Per questo La Jacquerie chiama la sua musica “Post Rock d’Autore”, per la scelta di abbracciare tante contaminazioni con orizzonti più ampi dei canoni classici del rock e della musica d’autore italiana. La Jacquerie nasce, come progetto artistico, dall’incontro avvenuto nell’autunno del 2016 sulle colline del perugino, tra le parole, la poesia e la scrittura di Simone Piccini (voce e chitarra acustica) e la musica di Antonio Piccinni (chitarre, bouzouki, fender rhodes, acoustic loops). Nei mesi successivi si aggiungeranno il basso e i testi di Cristiano Lattanzi e i tamburi di Michele De Musso. La band dedica la sua musica al mondo degli ultimi: “A coloro destinati dalla storia ad essere sempre diseredati, sottomessi e perdenti; alla loro caotica e giusta ribellione da qualsiasi schiavitù”.