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Teatro Sant’Ercolano, l’ultimo progetto di Edicola 518, è entrato nel vivo con un intervento nel cuore della città, ovvero un’operazione tenutasi da dal 5 al 9 maggio da cui è stato tratto un video «La danza come strumento di riappropriazione dello spazio urbano», secondo le parole degli ideatori. Ospite di questa azione è il ballerino francese Spoke, all’anagrafe David Touzè, accorso da Parigi per riportare arte ed energia nel cuore del centro storico di Perugia, spossato dall’inverno pandemico e bisognoso di un’iniezione di (distanziata) convivialità. Con questa azione si è quindi cercato di recuperare il nostro rapporto intimo con la città dopo un inverno di separazione forzata. Ed è stato fatto chiamando da oltralpe un eroe diventato celebre proprio danzando in dialogo coi monumenti urbani, in un clima di gioia e libertà che da Parigi si è diffuso in tutto il mondo.
Spoke, un parigino a Perugia, è stato qua due settimane e ha guidato tutti alla riscoperta di una danza che fa dello spazio urbano il suo club, delle colonne il suo palo, dei piedistalli il suo cubo, riuscendo a interagire con le architetture cittadine per ricordarci che la vita va vissuta con ritmo e protagonismo. Tantissime persone, dai più grandi ai più piccoli, hanno osservato la sua fusione con l’acquedotto al tramonto, per ritrovarsi in un club improvvisato all’interno della Rocca Paolina, per ballare con lui ai giardini Caselli Moretti, su quella fontana che è simbolo di Teatro Sant’Ercolano.
Un evento itinerante in cui Spoke, insieme a altri ballerini di Perugia che hanno deciso di partecipare all’azione (fra cui Chiara Olivia Pernicini e Sofia Josè Osorio), ha danzato in dialogo con le architetture più iconiche e rappresentative della città (San Pietro, il Frontone, la Rocca Paolina, Piazza IV Novembre e ovviamente le scalette di Sant’Ercolano dove si trova Edicola 518), per realizzare un video che da un lato richiami le estetiche della stagione d’oro dell’electro dance e dall’altro innovi queste istanze in una proposta nuova e futuristica. Poiché obiettivo della danza electro è storicamente quello di rappresentare, attraverso le sue contaminazioni e le sue illusioni, lo stile di danza del futuro.
«L’eco di questa cultura, che mi ha visto coinvolto sia come ballerino che, come videomaker, perdura ancora, e oggi, stavolta a Perugia, torniamo ad esplorare nuovamente la bellezza di questo ballo per indagare la città come palcoscenico per fenomeni culturali nati spontaneamente. La città è pronta a sostenere la creatività offrendo spazi liberi adeguati, anzi, addirittura potenziandola, contribuendo in maniera attiva con le sue architetture»: eueste le parole dello stesso Spoke, tratte da un testo che potrete trovare nel bollettino cartaceo che, come per ogni azione di Teatro Sant’Ercolano, anche in questo caso i ragazzi di Edicola 518 hanno stampato in proprio e stanno distribuendo presso Paradiso 518, in corso Cavour 9.

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