di Chiara Fabrizi

La produzione dei rifiuti nel 2022 in Umbria è rimasta sostanzialmente stabile, mentre sono diminuiti i conferimenti in discarica, facendo così crescere, seppur non di molto, il livello di raccolta differenziata registrato nella regione, che ha chiuso l’anno al 68,3 per cento.

Raccolta differenziata nei territori Emerge dal rapporto Arpa (agenzia regionale protezione ambientale) diffuso nelle ultime ore dall’Auri (autorità umbra per rifiuti e idrico) da cui emerge come a penalizzare la performance regionale sia ancora il territorio di Foligno, Spoleto e Valnerina (sub ambito 3). In particolare, stando al rapporto dell’Arpa, qui la separazione dei rifiuti è ancora al di sotto del 60 per cento, attestandosi a 56,8 per cento (era 55,3 nel 2021). Molto più elevate le performance degli altri territori: Città di Castello-Gubbio (sub ambito 1) realizza il 68,1 per cento (era 66,1); Perugia-Trasimeno-Todi-Assisi (sub ambito 2) si attesta al 70,5 per cento (era 69,3); provincia di Terni (sub ambito 4) 74,5 per cento (era 73,3).

Produzione rifiuti stabile Per quanto riguarda la produzione dei rifiuti, si diceva, è rimasta sostanzialmente invariata, essendo passata dalle 445.337 tonnellate del 2021 alle 442.056 del 2022, con una diminuzione di 3.282, che equivale al -0,7 per cento. Per il sindaco di Todi e presidente dell’Auri, Antonino Ruggiano, comunque «si tratta di un dato senz’altro positivo, soprattutto se correlato alla ripresa completa delle attività avvenuta nel corso del 2022 dopo la parentesi pandemica».

Meno conferimenti in discarica Più univoca, invece, la lettura dei dati sui conferimenti in discarica, che fanno segnare una netta diminuzione. In particolare, nel 2022 sono state conferite nelle discariche umbre 171.890 tonnellate di rifiuti, mentre l’anno precedente erano state 183.731 del 2021, ovvero 12 mila tonnellate in meno, che in termini percentuali significa una flessione del 6,4 per cento. Dall’Auri, poi, fanno notare che la contrazione è molto rilevante se si riavvolge il nastro fino al 2016, quando i conferimenti in discarica erano 289.165 tonnellate: allargando la prospettiva, dunque, al 2022 i quantitativi portati in discarica in Umbria sono diminuiti del 40 per cento.

Diminuisce anche l’indifferenziata Va segnalato, comunque, che il conferimento in discarica della cosiddetta frazione residua, cioè i rifiuti indifferenziati, si è attestato nel 2022 109.032 tonnellate, con una flessione del 5,3 per cento sull’anno precedente, quando in discarica erano arrivate 115.206 tonnellate. Anche in questo caso Auri offre il dato del 2016 per dare la misura dei progressi compiuti dal sistema nel tempo: sette anni fa, infatti, la frazione residua finita in discarica pesava 154.604 tonnellate, in altre parole a oggi i quantitativi di indifferenziata conferiti si sono ridotti del 29,5 per cento.

L’obiettivo del 2035 Per Ruggiano, dunque, si tratta di «risultati importantissimi, che vanno sulla strada giusta e che dovranno allinearsi entro il 2035 con gli obiettivi della Comunità europea che ci impongono di raggiungere il 10 per cento di conferimento in discarica rispetto al rifiuto prodotto»: attualmente delle 442 mila tonnellate di rifiuti prodotte in Umbria del 2022 ne finiscono in discarica 171.890, quasi il 40 per cento.

Caso rifiuto organico Infine, è sempre il presidente dell’Auri a dire che «a fronte di una serie di dati molto positiva, si riscontrano risultati poco felici per la raccolta dell’organico», che come riportato domenica da Umbria24 anziché migliorare in termini di qualità sta peggiorando, con un numero crescente di comuni che esce dalla fascia di buona qualità per finire in quella intermedia. «Su questo aspetto – dice Ruggiano – dovremo concentrarci ulteriormente, soprattutto, con riferimento alle modalità di conferimento degli utenti che spesso ancora usano sacchetti di plastica che determinano una diminuzione della qualità del materiale conferito». Tuttavia, in Auri ritengono che «la gestione della frazione organica negli impianti regionali si attesti su livelli di assoluta eccellenza», perché «gli scarti prodotti dagli impianti rispettano tutti il limite fissato dalla delibera della giunta regionale (1362/2017), ovvero il 25 per cento del materiale conferito», tanto che «nel 2022 tutti gli impianti regionali nel 2022 si attestano ben al di sotto del 20 per cento medio: Belladanza 17 per cento, Biowaste Foligno 10 per cento, Green Asm 15 per cento e Le Crete 20 per cento.

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