di Enzo Beretta
Se José Mourinho si è emozionato per il complicato viaggio di Antonio a Leverkusen un pensiero da parte dello Special One lo meriterebbe di diritto anche un altro tifoso, Gabriele, che dopo la fortunosa trasferta in Germania è pronto a ripartire da Perugia per seguire la Roma, ancora una volta, a Budapest, per la grande finale di Europa League contro il Siviglia di Monchi.
L’inno dell’Europa league La traversata – solo così può essere definita – comincia martedì nonostante il fischio d’inizio sia in programma per il giorno successivo alle 21. Pronto, come al solito in Curva Sud, a intonare l’inno della competizione insieme ai fratelli di gradone. Raccontata così sembra facile ma, credetemi, non lo è. Il programma è serrato.
Maciniamo chilometri Orari, coincidenze, sacrificio. Gabriele parte da solo, per scaramanzia, come ha fatto in occasione della semifinale di ritorno col Bayer giovedì scorso. Il pullman che Mourinho aveva fatto trovare a Diaby e Frimpong davanti all’area di rigore neppure questa volta accompagnerà il tifosissimo giallorosso che dall’Umbria raggiungerà Bologna in auto – la Golf, sempre quella, i parcheggiatori abusivi dell’Olimpico ormai conoscono la targa a memoria – il viaggio prosegue con l’aereo direzione Bruxelles, secondo volo Charleroi-Bratislava dove c’è un treno che lo aspetta per condurlo a Budapest. Il ritorno? Dalla capitale dell’Ungheria a Vienna con Flixbus, Vienna-Bologna in aereo e l’ultimo segmento di viaggio con la Golf.
Le radio romane L’impresa di Gabriele impazza nelle radio romane. Un amico della Curva Sud ha zippato l’itinerario in un sms trasmesso a Retesport.«Questo è un eroe – le prime parole del commentatore in studio -. Tra tutti i messaggi che ci sono arrivati questo tifoso vince». «C’è un Tso che lo aspetta al ritorno» applaude divertito il collega radiocronista. E un altro tifoso in collegamento: «A uno che affronta un viaggio così da Perugia, regà, il cammino di Santiago je spiccia casa… Clamoroso. Gabriele perde solo se ci chiama uno che annuncia di volersela fare a piedi fino a Budapest. Certo, dovrebbe partire oggi…».