di M.R.
La trattativa fra Treofan Europe e la polacca Visopack per la reindustrializzazione del sito di Terni è appena in fase di decollo. La disponibilità della laccatrice da parte della controllante Jindal, che appariva determinante, non è arrivata. Il gruppo indiano non intende concedere il prezioso macchinario al player competitor che, dal canto suo, non si è accontentato dei 2,5 milioni di euro messi sul tavolo per contribuire al pagamento del Tfr ai lavoratori. La richiesta è di almeno 5,5 milioni; tre sono in ballo, e l’intervento del governo in questo senso non sarà secondario. L’esecutivo avrebbe infatti congelato i finanziamenti riconosciuti a Jindal per le produzioni pugliesi.
Treofan Terni I lavoratori hanno rappresentato tutta la loro frustrazione all’assessore Regionale Michele Fioroni: «Siate più incisivi. Attendiamo da tre anni». «Vi capisco» è la risposta dell’esponente leghista che annuncia una nota congiunta col ministero. Il rilancio di Visopack sulle somme economiche al netto dell’indisponibilità della laccatrice appare come la volontà di mantenere comunque aperta la trattativa, ma il fattore tempo non è da sottovalutare. Portare a termine l’affare è intenzione di oggi. «Sia il Governo a individuare quei tre milioni che mancano» è la provocazione dei sindacati. Una mediazione decisa, a questo punto, non è rimandabile. Terni aspetta da troppo tempo e la filiera istituzionale di centrodestra ha molto da giocarsi.
Vertenza Intanto a scandire i mesi dei lavoratori, fatta eccezione per le 20 unità che a tutt’oggi prestano servizio presto lo stabilimento, è la cassa integrazione. Ai vertici Treofan, tramite il liquidatore Filippo Varazi, è arrivata la richiesta di integrazione. Sale la preoccupazione tra le maestranze che chiedono di accelerare in ogni modo verso il closing. Il Mimit ha chiesto a Treofan un documento scritto entro due settimane al massimo che dettagli le disponibilità alla trattativa con Visopack. Acquisito quello, il ministero convocherà un tavolo di aggiornamento.
Nota del Mimit «Si è tenuto oggi al Ministero delle Imprese e del Made in Italy il tavolo di crisi per Treofan, azienda ternana, alla presenza delle istituzioni, del liquidatore della società umbra e delle organizzazioni sindacali. Il sottosegretario Fausta Bergamotto, con delega alle crisi d’impresa, e l’assessore Michele Fioroni della Regione Umbria esprimono il più profondo disappunto per la mancanza di Treofan Germany al tavolo odierno, ritenendo questa assenza una grave forma di mancato rispetto verso le istituzioni, i sindacati e i lavoratori. Questo atteggiamento identifica inoltre un comportamento pretestuoso e di indisponibilità a un possibile accordo. La Treofan Germany e la sua proprietà non possono sottovalutare di aver utilizzato ingenti risorse pubbliche sia per la cassa integrazione sia in termini di finanziamenti per investimenti produttivi nel territorio nazionale. Il Mimit ha chiesto esplicitamente un documento che riassuma le posizioni ufficiali di Treofan Germany a fronte della presentazione di una proposta credibile che darebbe risoluzione ai problemi produttivi e occupazionali del sito di Terni. Non appena riceverà tale documento, il sottosegretario Bergamotto si è impegnata a convocare al Ministero Treofan Germany e il suo possibile acquirente, aggiornando subito dopo il tavolo di crisi con tutte le parti coinvolte».