No all’aumento contrattuale del 15 per cento del servizio rifiuti in capo a Orvieto ambiente Srl, controllata da Acea, e al progetto di realizzazione dell’impianto di essiccazione fanghi, rinviato a discussione dal principio. Queste le azioni rivendicate con forza dal sindaco di Terni Stefano Bandecchi all’assemblea Auri (l’Autorità regionale per i rifiuti e l’idrico) di martedì mattina. Inoltre, oggi il Comune ha nuovamente sollecitato l’Ater su un progetto di edilizia residenziale pubblica idonea all’accoglienza dei portatori di disabilità, nonché sulla cura del verde in alcune aree per cui la polizia locale avrebbe già elevato sanzioni per le inadempienze. Le decisioni sono state rese note martedì pomeriggio nel corso di una conferenza stampa che Bandecchi ha tenuto a Palazzo Spada insieme al vicesindaco Riccardo Corridore.

Auri «L’avevamo promesso e l’abbiamo fatto: il Comune di Terni, con la nuova giunta Bandecchi e Alternativa popolare, ha espresso formale parere contrario all’impianto di essiccamento fanghi nella conca ternana, voluto a Maratta dalla Regione Umbria, nel silenzio di molti eletti ternani a Palazzo Cesaroni». In mattinata, su delega del sindaco, «Corridore e l’assessore all’Ambiente, Mascia Aniello, hanno partecipato all’assemblea Auri ribaltando precedenti orientamenti politici, tutti volti a fare della conca ternano-narnese l’immondezzaio non solo della regione, ma del Centro Italia. È altresì emerso un fatto surreale: in data 29 maggio, lo stesso giorno in cui stavano uscendo i risultati elettorali a Terni – commenta Bandecchi – Auri ha protocollato una nota con cui la Sii chiedeva l’autorizzazione a procedere con l’impianto. Li abbiamo diffidati a non proseguire i lavori. Non solo. Dopo la forte opposizione del Comune di Terni, l’Auri ha richiesto il rinvio della delibera che prevedeva l’aumento delle tariffe per l’impiantistica a servizio del Sub Ambito 4».

Le motivazioni del ‘no‘ «Si ricorda che la Regione, da decenni, autorizza su Terni discariche siderurgiche da ben 660 mila tonnellate annue per scorie, fanghi e così via, nonché un impianto di incenerimento da 120 mila tonnellate annue di rifiuti, con decine di migliaia di tir ogni anno ed emissioni da ciminiere non di rado fuori controllo e senz’altro migliorabili». Secondo il sindaco Bandecchi è «totalmente irrazionale e immorale aggiungere altri impianti: non si possono far convergere in loco altre migliaia di camion per il trasporto di fanghi reflui; non si possono rischiare nuove emissioni odorigene; non si possono posizionare tali impianti a poche centinaia di metri da aziende che danno lavoro sicuro a migliaia di persone e nemmeno accanto alla pista ciclabile e a un passo dal fiume Nera che, di suo, ha già enormi problemi a causa dei metalli pesanti che, dal “depuratore” Ast, fluiscono liberamente fino al Tevere». Il sindaco ha concluso sottolineando che «pretendiamo e pretenderemo in futuro una programmazione tesa al risanamento ambientale e sanitario, in una cornice di forte rilancio economico per una Terni viceversa trascurata da troppo tempo».

M5s Bandecchi inoltre tenta in qualche modo di sostituirsi all’Organismi straordinario di liquidazione per uscire dalla melma dei conti in rosso e lancia un messaggio ai creditori, nonché all’Ater che ha ascoperto essere inadempiente su un progetto di edilizia per la disabilità da 1,2 milioni di euro e sulla cura del verde in certe zone; movivo per cui sarebbero già state elevate sanzioni all’azienda. Ma è sulle questioni ambientali che si concentra il M5s, dal livello regionale a quello provinciale fino al gruppo consiliare rappresentato solo da Claudio Fiorelli: «Se alle parole espresse dalla nuova amministrazione del Comune di Terni seguiranno i fatti, la nuova maggioranza troverà nel M5S una sicura sponda. Su questo punto annunciamo che nelle prossime ore depositeremo i relativi atti di sindacato ispettivo presso l’Assemblea legislativa dell’Umbria con richiesta di ravvedimento per quanto riguarda il progetto dei fanghi reflui di Maratta e chiarimenti immediati sul nuovo adeguamento tariffario richiesto da Acea e relativa richiesta di sospensione.  Al sindaco Bandecchi – ecco il monito – viste le dichiarazioni su eventuali compensi che potrebbero fargli cambiare opinione circa le autorizzazioni sull’impianto di fanghi reflui, vogliamo ribadire che non esiste cifra che possa essere barattata con la salute dei ternani. Va interrotta la stagione di sudditanza non solo verso Perugia ma anche verso Acea e consigliamo alla nuova amministrazione di rivedere assolutamente anche il percorso intrapreso tra Asm e Acea, perché senza controllo pubblico delle partecipate sarà sempre più difficile fare gli interessi dei cittadini».

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