«Riaffermare il diritto alla salute e difendere l’ospedale di Terni», con questi obiettivi il Partito Democratico della città sta promuovendo, da diverse settimane, numerose iniziative sul territorio e sabato 18 marzo presso la sala del consiglio comunale ha raccolto numerosi partecipanti all’assemblea popolare organizzata sul tema, molto sentito in questa campagna elettorale.

Pd «L’assemblea – hanno spiegato i Dem – rientra nell’ambito delle numerose iniziative promosse sia in ambito istituzionale che in ambito politico (petizione al sindaco, manifesti, volantini) volte a mobilitare la città e per far ritirare il protocollo d’intesa fra Università e Regione preadottato dalla giunta Tesei, che determinerà la perdita di otto strutture complesse ospedaliere, l’eliminazione dei centri di riferimento per l’alta specialità come quelli di cardiochirurgia, chirurgia della mano, chirurgia maxillo-facciale. Questo comporterà un ulteriore peggioramento della qualità dell’assistenza nel nostro nosocomio, malgrado la professionalità e l’abnegazione dei nostri operatori sanitari».

Sanità in Umbria E proprio il protocollo d’intesa in questione è stato al centro del dibattito che si è sviluppato su input del segretario dell’uninone comunale del Pd Pierluigi Spinelli, a partire dall’analisi tecnica del dottor Gianni Giovannini che in passato ha anche diretto per lungo tempo l’ospedale di Terni, passando per l’intervento più accorato e di pancia di Aurora Pendola che in una lettera ha sintetizzato il pensiero di molti operatori sanitari che come lei hanno vissuto in prima linea quanto tutto fosse surreale in piena pandemia Covid. Nella missiva il riferimento alla gestione dei pazienti, dei reparti, del personale sfruttato senza avere accesso a benefit economici, lo stop alle carriere, gli incarichi apicali vacanti e infine proprio il protocollo d’intesa definito, come del resto Giovannini aveva già fatto in altre parole, «uno scambio tossico di poteri tra Università e Regione e Terni è l’agnello sacrificale»; al centro della polemica in particolare la gestione dellìospedale in capo al rettore non senza tutto quanto già anticipato da Pd e non solo in queste settimane.

Covid In assemblea non sono mancate testimonianze dirette di chi vive sulla propria pelle questa tendenza a potersi curare solo se si hanno i soldi per farlo o la carenza di organico e l’impossibilità di accedere a servizi senza doversi spostare per decine di chilometri o attendendo mesi e mesi. Il tema della sanità è sentito, il Pd rivendica in questa fase quanto sin qui messo in campo dai banchi dell’opposizione, dalla sfiducia all’ex direttore del Santa Maria Pasquale Chiarelli, fino alla richiesta di riconversione dell’ex milizia in ospedale Covid mai accettata quando quel posto ora così ben attrezzato per la ricerca verrà trasformato in albergo. Da parte del capogruppo Pd in consiglio comunale Francesco Filipponi ricordato tutto questo e anche come l’ospedale da campo sia stato a suo tempo inutilizzato pur essendo costato non poco alla comunità. dalla sala si è levato l’invito unanime a insistere sul tema, sensibilizzando ogni fascia della popolazione di Terni alla mobilitazione perché quel protocollo d’intesa non veda la luce.