di M.R.

Col benestare di Forza Italia, nonché quello di Terni civica, la candidatura di Orlando Masselli a primo cittadino del centrodestra appare ormai la scelta più plausibile. Lo dimostra anche lo sprint che Fratelli d’Italia sta imprimendo sulla campagna elettorale. Senza simboli e senza la dicitura ‘sindaco di Terni’ il volto dell’assessore al Bilancio sui manifesti affissi in città nelle ultime ore, è accompagnato dallo slogan ‘La voglia di fare, la forza di aver fatto’. E non è la prima iniziativa di marketing politico adottata. Umbria24 aveva già reso noto come il bancario guidasse ‘a vela spiegata’ il gruppo di assessori e consiglieri del partito di Giorgia Meloni.

Centrodestra I passi in avanti compiuti da alcune forze di governo, costringono la Lega alla scelta più complicata: prendere le distanze dagli alleati e procedere in autonomia col sindaco uscente come auspicava il segretario regionale Virginio Caparvi, o lasciarsi trainare dal partito di maggioranza relativa e da chi ha già detto sì a Masselli. Entrambi gli scenari, rischiano di lasciare isolato il sindaco uscente Leonardo Latini che, sfiduciato dai propri compagni di partito in sala consiliare a pochi mesi dal voto per le amministrative, si dice possa sfruttare la popolarità conquistata nei cinque anni del primo mandato per presentarsi autonomamente con una propria lista civica se non sarà gradito nella maggioranza del Carroccio, oppure tornare in qualche aula di tribunale con la toga e archiviare velleità politiche che in fondo si dice non avesse neppure nel 2018.

Leonardo Latini Il clima è teso, l’amarezza dell’avvocato ultracattolico palpabile e per dirla tutta c’è anche smarrimento in parte dell’elettorato e di quei competitor politici che davano per scontato un Latini bis. Ma certo la rivolta dei consiglieri leghisti, tra i quali il segretario comunale del partito Devid Maggiora, non è cosa da poco; in assenza di un passo di lato del primo cittadino, che qualcuno ha auspicato per neutralizzare certi imbarazzi, le ambizioni degli altri partiti coinvolti sono emerse con tutta forza. Per sciogliere gli ultimi nodi, ‘Lallo’, gli assessori che ha dalla sua parte e Caparvi, a questo punto non possono che rivolgersi ai vertici nazionali della Lega.

Centrosinistra Sulle macerie dell’unità leghista-melioniano-forzista non sono intanto riusciti tuttavia a trovare la via dell’intesa i partiti di centrosinistra. L’aspro confronto di martedì pomeriggio in via Mazzini tra esponenti del polo dell’alternativa (sostentori della candidatura del Pentastellato Claudio Fiorelli) e partiti che invece sostengono il prof universitario Kenny (quindi Pd, Alleanza Verdi-Sinistra e Articolo 1), si è risolto in un nulla di fatto. Le parti hanno ribadito le proprie posizioni sulle quali sembrano arroccate senza sfumatura alcuna. Ciascuno rivendica la propria strategia e scelta, nessuno intende piegarsi alla soluzione prospettata dall’altro e così dal campo largo al campo rotto il passo sembra già bello che compiuto.

Primarie anche no Il M5s, arrivando al confronto con un Pd che non aveva ancora ufficializzato l’ok a Kenny, ha pensato forse di poter forzare la mano su una convergenza su Fiorelli, ma i Dem, seppure con sfumature diverse, si erano di fatto già esposti sul ricercatore argentino. Le primarie, come strumento di democrazia tra chi manifesta la volontà allearsi, consentirebbero a questo punto di lasciare che siano iscritti e attivisti ( la base) a esprimersi, nel segreto dell’urna, sul candidato sindaco; ma le resistenze ambo le parti, per ragioni diverse, non hanno sin qui consentito di aprire a questa opportunità. Il Partito democratico nel frattempo ha scelto Kenny definitivamente e i margini per tessere ancora un’alleanza col Polo dell’alternativa stanno sempre più sfumando. Non è chiaro se il tavolo di martedì conoscerà un aggiornamento. Intanto a scanso di equivoci, il consigliere del M5s Luca Simonetti, in serata, ha aggiornato la sua immagine di copertina Facebook e lì compare Fiorelli sindaco. Quella resta l’indicazione dei pentastellati.

Altri partiti Più disteso il clima in casa Alternativa popolare che dall’inizio lavora per Stefano Bandecchi sindaco, senza dubbio il candidato più popolare; allineati e compatti inoltre gli esponenti di Potere al popolo che sostengono la candidatura di Silvia Tobia e prima o poi uscirà definitivamente allo scoperto anche Azione con Santino Rizzo, mentre si vocifera che, oltre agli Innovatori, altri civici potrebbero ampliare la rosa degli aspiranti sindaco. Tra un mese la consegna delle liste.