Il dt del Grifo Alvaro Arcipreti (foto F.Troccoli)

di Giovanni Baricca

Dieci giorni per riflettere, per costruire un nuovo Perugia. Da oggi, e fino a domenica 28, il Grifo entra nella macchina del tempo: niente gare ufficiali da qui al match interno con la Carrarese; la sosta in campionato capita alla bisogna, la gara col Poggibonsi anche. «Due partite in appena 90 minuti» dice il direttore dell’area tecnica, Alvaro Arcipreti, a neppure 24 ore di distanza dalla passerella del «Lotti».

La remuntada col Poggibonsi «Non mi era mai successo di assistere a una cosa del genere – chiosa il dittì -. Una partita umiliante nel primo tempo, esaltante nel secondo. Il 3-0 della prima frazione era meritato quanto il 3-4 del novantesimo». Un ossimoro. Il motivo? «Non saprei. Certo è che analizzeremo la cosa. L’approccio alla gara di tutta la squadra è stato sbagliato, non è una questione di modulo o schemi tattici. È questione di testa, di testa e di gambe. Se si sottovaluta l’avversario, se ci si approccia alla gara con superficialità e presunzione, il risultato non può essere diverso dal 3-0 (parziale, ndr) di Poggibonsi». Note positive, in ogni caso, il match serale in terra toscana ne ha offerte parecchie: «Innanzitutto, la reazione della squadra al triplo svantaggio. Quindi i singoli, le risposte positive in questo senso non sono certo mancate». Tanto per fare qualche nome: Ciofani, Clemente, Fabinho. «Nel calcio sono gli uomini a fare la differenza, non i moduli. Fabinho ha sfoderato un’ottima prestazione. La doppietta di Ciofani? Importante per lui, da un punto di vista psicologico, importante per noi, per il passaggio del turno. Il gol per gli attaccanti è acquasanta: Daniel è mancato un po’ in questo inizio di campionato, ma so per certo che le cose andranno meglio d’ora in avanti».

Obiettivi e futuro A domanda diretta, Arcipreti risponde: «L’obiettivo del Perugia è uno soltanto: il campionato. La Coppa Italia assume valore man mano che si prosegue lungo il cammino, ma non si può certo definire un orizzonte. Al massimo, e di questo sono sicuro, un’utile esperienza». Nel senso che la rosa del Perugia è ampia e in qualche modo va sfruttata. Rosa che annovera pure un certo Cenciarelli… «Lo staff medico dice che il calciatore è in evidente miglioramento. Con la Carrarese dovrebbe esserci». E si torna al principio. «I dieci giorni che ci separano dalla gara con i toscani permetteranno al mister di collaudare il nuovo assetto tattico. Quella inaugurata domenica scorsa con l’Avellino. A proposito, un pari fondamentale: per la prestazione, buona, della squadra poi per la classifica. Pensavo ci fosse qualche allungo… e invece no, ci siamo ritrovati tutti incollati, nel giro di una manciata di punti».

Under pressure Da più parti, società e ambienti limitrofi, si è più volte lamentato un certo pressing su squadra e staff tecnico «che però – spiega Arcipreti – è del tutto normale in una piazza come Perugia. È ovvio che l’interesse, e quindi la pressione, resti alta attorno ai grifoni. Ma può pure essere un bene: il calcio è fatto di emozioni, sono queste a dare gusto e sapore a ciò che noi (addetti ai lavori, ndr) facciamo nella vita. L’importante è che le critiche siano costruttive, non pretestuose…».