di Massimo Colonna

«Dobbiamo creare un luogo del cuore». Questo l’elemento comune dei pur diversi interventi di Paolo Tagliavento, Sergio Anibaldi e Paolo Di Canio, rispettivamente vicepresidente della Ternana, project manager e nome top del calcio internazionale. Progetto molto ambizioso ma che da oggi ha delle gambe solide: «Sono nove mesi che studiamo il progetto, conosciamo tutto nei minimi particolari: abbiamo una concessione di 33 anni e a ottobre 2024, in tempo per il centenario del club, consegneremo tutto». Ha chiaro in mente il percorso l’ingegner Anibaldi, attivissimo in questo periodo visto che porta avanti anche l’altro grande cantiere della città, connesso allo stadio, ossia il PalaTerni. Nel giorno della presentazione del progetto stadio prevalgono i numeri e le questioni tecniche, anche se il club punta sul creare «una nuova casa per tutti i cittadini, non solo per i tifosi».

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Il progetto: parla Di Canio 

I numeri Per quanto riguarda i numeri, 50 i milioni messi in preventivo come investimento dal club del presidente Stefano Bandecchi. L’accordo è in sostanza un project financing (come quello utilizzato per esempio per il PalaTerni) in cui però la parte pubblica, ossia il Comune, non spende nulla. Concede soltanto lo sfruttamento del suolo pubblico per 33 anni. «In questo periodo – spiega Anibaldi – il proponente punta a rientrare dell’investimento iniziale». Il tutto tramite la clinica privata, che rappresenterà il punto centrale del progetto. «Se vogliamo questo nostro progetto è probabilmente il primo in Italia che, sfruttando la legge Stadi, destina la parte prevista per il rientro economico non a funzioni prettamente commerciali, ma a una funzione pubblica, come quella sanitaria».

Videointervista: i tempi di realizzazione

La clinica Il via libera all’attività della clinica arriverà dopo la convenzione con la Regione, per il 50 per cento dei posti: ciò significa che la metà dei posti della nuova clinica saranno convenzionati, mentre l’altra sarà coperta dall’imprenditore. «In questo caso è vero che cresce il rischio imprenditoriale, ma cresce anche potenzialmente il livello delle prestazioni». Ancora numeri: 634 i nuovi posti di lavoro creati dalla progettazione, dalla realizzazione e dalla gestione dello stadio. «L’intervento – ha spiegato Anibaldi – che completerà la previsione urbanistica della Città dello Sport dovrà comporre un nuovo paesaggio, un nuovo spazio collettivo, multifunzionale, aperto a più livelli di fruizione , tramite una nuova grande Piazza Contemporanea della città, aperta 24 ore su 24, accessibile alle famiglie che potranno trovarsi alle varie ore del giorno e della sera durante l’intera settimana. Sarà un’opera di ri-generazione dell’esistente e di trasformazione di aree contigue al nucleo urbano, come il cimitero e Ternanello, pubbliche e private che genereranno un luogo urbano, conviviale perfettamente integrato alla scala della città».

Non solo calcio Nei piani quindi la struttura non sarà pensata solo per i tifosi. «Sarà un luogo aperto dove si possa fare la spesa, incontrare amici, praticare sport e partecipare a eventi sportivi e di spettacolo. Uno stadio con ristoranti, bar negozi, e tante altre funzioni che caratterizzano un moderno ed emancipato quartiere cittadino. Non sarà un astronave atterrata nel mezzo della campagna, circondata da enormi e freddi parcheggi con numerosi ipermercati, non più generatori di traffico e inquinamento, ma uno stadio accessibile pedonalmente attraversando la strada o percorrendo un nuovo sottopasso pedonale, servito da un sistema di trasporto pubblico efficiente anche se ovviamente provvisto di parcheggi secondo la normativa Uefa e Fgci. Uno stadio nel cuore della città, come accade a Londra per Chelsea, West Ham e Fulham, con il nuovo stadio del Tottenham passando per Crystal Palace, Arsenal oppure in Spagna o in Germania. Un nuovo impianto moderno, accogliente completamente coperto, smart che offre livelli di corporate e di hospitality e insieme elevati livelli di sicurezza».

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