Alcuni giovani rugbysti

di Francesca Torricelli

Manca ancora qualche giorno per la fase più ‘calda’ della stagione. I ragazzi dell’Umbria Energy Terni Rugby, domenica 26, saranno impegnati a Paganica nella gara d’andata della finale per la promozione in serie B. Il ritorno è previsto a Terni, il 2 giugno. Intanto, però, mercoledì avranno un appuntamento speciale.

La festa Nel pomeriggio, nell’impianto sportivo della ‘Terni est’ a borgo Bovio, il Terni Rugby ha organizzato un’iniziativa che, per i piccoli rugbysti e le loro famiglie, sarà l’occasione per iniziare ad assaporare l’ambiente della palla ovale ternana. A partecipare saranno oltre 100 ragazzi e ragazze, dai 9 ai 13 anni, tutti alunni delle sei scuole ternane (Marconi, De Filiis, Matteotti, San Giovanni, Oberdan, Falcone-Borsellino) e della scuola Valli di Narni che, nell’anno scolastico 2012/2013, hanno aderito al ‘progetto-scuola’, gestito dal Terni Rugby in collaborazione con gli istituti.

Le premiazioni Dopo la cerimonia di benvenuto del club a tutti gli ospiti, gli allenatori si divideranno in due gruppi; uno farà giocare i ragazzi sul campo sintetico, mentre l’altro illustrerà ai genitori gli obiettivi ed i risultati del progetto. Alla fine ci sarà la vera e propria festa di saluto, con la consegna delle medaglie e degli attestati a tutti i ragazzi e alle ragazze che hanno partecipato al progetto, alcuni dei quali, oltre a giocare a mini-rugby nelle scuole, si sono già integrati con il gruppo dei pari età del settore giovanile del Terni Rugby.

I valori «È stata una bellissima esperienza – dice il direttore tecnico rossoverde Mauro Antonini – che ci ha consentito di far conoscere i valori educativi del nostro sport nelle scuole. Abbiamo trovato una grandissima attenzione e disponibilità da parte degli insegnanti e dei dirigenti e soprattutto un grande entusiasmo da parte dei ragazzi». Il presidente, Alessandro Betti, invece sottolinea: «Per noi quest’attività comporta un grande impegno, ma è forse quella che ci gratifica di più, perché ci consente di trasmettere il significato del rugby e soprattutto i suoi insegnamenti di vita in ambienti che non ci conoscevano ancora e soprattutto a ragazzi e ragazze in una fase importante della loro crescita, indipendentemente dal fatto che poi vogliano continuare a praticare questo sport, o che si appassionino ad altro».

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