di Mario Mariano
Il solo rammarico per l’impegno profuso da Ascoli e Perugia per centrare il bersaglio grosso è che saranno in pochi a poter raccontare le tante emozioni vissute, visto il clima surreale di uno stadio senza tifosi. Una partita giocata a viso aperto, senza strategie speciali, accorgimenti non da regolamento. Il gioco del calcio è stato pienamente onorato e pazienza se le recriminazioni sono infinite: quelle sono incorporate al risultato che, per una volta, scontenta proprio tutti. Potremmo aggiungere che era difficile dare spettacolo senza la platea ma a Bucchi ed Aglietti va dato il merito di aver accettato la battaglia e di aver saputo rispondere colpo su colpo. A forza di correre senza sosta anche nei minuti di recupero il solo a restare a corto di fiato è stato l’arbitro Pezzuto, troppo distante dall’azione che ha visto il rapinatore d’area Cacia stramazzare a terra dopo un contrasto con Volta. Pezzuto aveva due strade: non fischiare il calcio di rigore proprio perché troppo distante oppure sollecitare in qualche modo il giudice di linea. Cacia, già ammonito per simulazione, ha rischiato di essere espulso per le plateali proteste, sòrte che invece è toccata ad Aglietti. Perfetta parità anche in materia di recriminazioni sui rigori reclamati e non accordati: anche Bucchi si è sorpreso di non aver visto punito un atterramento di Buonaiuto nel primo tempo. A Salomone non sarebbe riuscito di fare di più e di meglio: probabile che Pezzuto abbia sbagliato due volte, ricorrendo alla famosa legge della compensazione, che poi, come è accaduto, ha finito per lasciare tutti perplessi. Bucchi comunque esce dal Del Duca con la convinzione di avere più di una soluzione offensiva da poter sfruttare alla bisogna, per poi tornare all’antico modulo del 4-3-3, ma non è tutto: ha trovato conferma la teoria che una squadra a trazione anteriore difficilmente può avere una coperta capace di coprire efficacemente testa e piedi. Tradotto in moneta sonante: Belmonte ha più mestiere di Del Prete e Monaco più fisicità di Mancini, troppo morbido nei duelli aerei. Il fatto positivo è che in goal ci sono andati Guberti e Dezi, capaci sì di battere a rete, ma non goleador abituali. L’ex romanista ha saputo trarre giovamento dal cambio del modulo, con Dezi che al momento giusto ha saputo dare seguito al pressing portato da Di Carmine. La partita, preceduta da polemiche di ben altro spessore rispetto a quelle legate ad episodi di gioco, ha piuttosto fatto toccare con mano che la burocrazia è più forte della solidarietà e che i veri vincitori morali sono stati i tifosi, sballottati un po’ da tutte le parti, ed infine composti nel rispettare le disposizioni.
Rosati: Si esalta tra i pali, con balzo felino, efficacia e tempo perfetto.Gli sbucano davanti avversari a grappoli e meriterebbe maggiore copertura. Voto: 6.5
Del Prete: Nulla che non si sappia da tempo, quando c’è da mordere allenta la marcatura, si deconcentra, non ha nelle corde di fare il mastino, piuttosto di spingere e ribaltare l’azione. Voto: 6
Volta: Magari potrà giustificarsi che con un centrocampo che ostacola poco, la difesa è sguarnita.Certo è che agisce sempre d’istinto, anche quando va a chiudere sui calci piazzati in uno schieramento già tanto offensivo. Senza parlare di come si fa rubare il tempo da Cacia sul finale, con rischio rigore. Voto: 5
Mancini: Forse gli nuoce la non continuità di impiego, certo è che non fa valere la stazza fisica, i rischi vengono tutti da palloni aerei. Voto: 5.5
Di Chiara: Condizione fisica eccellente, per fortuna quella gli permette di restare sempre in piedi. Dalla sua fascia provano a passare e lui fa resistenza, con alterna fortuna. Voto: 6
Buonaiuto: Duttile, ispirato, Bucchi ha il merito di sapere come utilizzarlo e lui come ripagarlo.Entra nelle azioni d’attacco più importanti, deve migliorare nella battuta a rete. Voto: 6+ (34 st Drole, arruffone e spaesato, deve pensare di non dover necessariamente fare giocate mai viste. Voto: ng)
Brighi: Tra i migliori nel primo tempo, gioca ora corto ora lungo con la stessa naturalezza. Cala alla distanza, portato a verticalizzare non rallenta mai il ritmo. Voto: 6.5
Dezi: In stato di grazia fisica, ne è la riprova lo sprint che attua per realizzare il goal del secondo sorpasso. Ha bisogno di chi gli copre le spalle, ma Bucchi ha visto e provvederà. Voto: 7
Guberti: Il più camaleontico, realizza il goal da posizione nuova, appositamente voluta dall’allenatore. Non si risparmia e finisce con la lingua penzoloni. Voto: 6.5 (13st Acampora: utile, utilissimo, ma anche lui cursore, si fa le sue brave 30 vasche accettando qualsiasi genere di contrasto, senza mai tirare indietro il piede. Voto: 6)
Di Carmine : Come tutti i goleador avrebbe bisogno di un pizzico di buona sorte che non ha. Si avventa su ogni pallone, va in pressing, apre spazi. Voto: 6+
Nicastro: Assist o goal per lui non fa differenza, certo è che serve a Guberti un pallone facile da mettere in rete. Contribuisce a non dare punti di riferimento agli avversari, è in un momento di grazia. Voto: 6.5
Bucchi: Molto dietro le spalle i tempi in cui spiattellava formazione e modulo, adesso fa pretattica e manda in tilt gli avversari con cambio di modulo e ritorno all’antico. Conosce bene i punti di forza e i limiti della squadra, e non avendo un metronomo preferisce difendersi giocando costantemente in attacco, accettandone le conseguenze. Voto.6.5