di Daniele Cibruscola

La misura della giornata, negativa, oltremodo ingarbugliata vista adesso la classifica, a fine gara la dà il volto di Roberto Goretti. Che in sala stampa si contrae in smorfie di stizza. Un po’, ci mancherebbe, è l’onta e la rabbia dell’espulsione (l’ennesima) subita «perché ho detto, forse con voce troppo alta, che c’era un fallo su Nicco in mezzo all’area. Era la seconda volta che protestavo, prima era successo per il fallo di mano di un difensore aquilano. In quel caso, beh, credo l’infrazione l’abbiano vista anche quelli della casa dietro alla Curva».

Stizza Goretti Ma il discorso è ben più ampio. Il direttore sportivo biancorosso la direzione di Baroni non l’ha affatto digerita: «Alcune cose le hanno viste tutti, penso. Chi sta fuori vede e giudica, non mi va di aggiungere altro». Che peso dà, Goretti, a questo pari? «Intanto, il pari devo dire che è il risultato che reputo più giusto per quanto fatto dalle due squadre sul campo. Anche se il Perugia – aggiungerà poi il diesse -ha fatto la partita mentre L’Aquila si è limitata ad aspettare le nostre mosse. Logico, questo è un pareggio che non ci accontenta. Però è anche vero che ai ragazzi va detto: ‘Bravi!’. Perché fino alla fine ci hanno creduto, ci hanno provato a vincere la partita». Poi la domanda più spinosa: visti gli score dagli altri campi, che momento è questo per il Perugia? E la risposta più sincera: «È il momento di stare insieme alla squadra, tutti quanti, perché ora si apre un periodo decisivo. Chi adesso critica il Perugia non vuole andare in serie B, e non è un tifoso del Grifo. Questi ragazzi sono l’arma che abbiamo per raggiungere il nostro obiettivo».

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Felicità Stillo Parola e taccuini all’eroe di giornata, Robert Stillo. Quel portierino che, buttato in mischia senza neppure un «Ehi, com’è, sei pronto?», ha intuito la direzione del rigore di Pià e ha di fatto consegnato un punto (d’oro) ai compagni di squadra. «Beh, quella parata in realtà è anche merito di Koprivec. Che prima di uscire (appena espulso, ndr) mi ha detto: ‘Ho già guardato altri rigori calciati di Pià, vedrai che adesso apre il piattone e la piazza lì’. Io l’ho ascoltato, mi sono buttato da quella parte e ho parato». Un bel modo di celebrare il proprio compleanno, che Stillo ha festeggiato sabato: «Sì sì, però questa parata non la voglio dedicare a me. Ma alla alla mia ragazza, alla sua e alla mia famiglia». Gli chiedono a che punto, fino a che punto sia pieno il bicchiere (biancorosso) dopo questa giornata. «Io lo vedo sempre mezzo pieno. Abbiamo avuto un po’ di sfiga, anche per questo penso che oggi ci siamo presi un buon punto».

Fiducia Pagliari L’ex di turno, quello vero, non era mica Imperio Carcione. Era Giovanni, «Giovannino» Pagliari al Tommaso Fattori. Ex grifone ed ex tecnico dei grifoni, bravo a costringere la sua vecchia squadra («Cui sono rimasto molto legato») a uno 0-0 che fa felici gli abruzzesi. «Non era facile, oggi. Il Perugia ci ha messo più volte in difficoltà. Sono stati bravi i miei (ragazzi, ndr), che hanno risposto colpo su colpo agli avversari e che adesso, davvero, hanno reso il nostro sogno più vicino». Il sogno playoff, a pochi punti dalla certezza aritmetica per le aquile. «Non era facile fare punti contro i grifoni», ripete il tecnico rossoblù. «Sono soddisfatto: il Perugia si è dimostrato forte e ben messo in campo, noi siamo stati bravi a chiuderlo e a ripartire». «Un anno fa giocavamo con l’Aversa Normanna», continua. «Oggi…» L’Aquila ha giocato ad armi pari coi biancorossi. Un pronostico per il futuro degli umbri? «Il campionato si deciderà alla fine. Comunque oggi ho ritrovato un buon Grifo, un Grifo vivo, sicuramente più aggressivo e cattivo di quello visto nelle ultime uscite. Ai tifosi biancorossi dico di stare sereni, che se il Perugia gioca sempre così… Chissà».