Il presidente Santopadre in gradinata

di M.T. e M.M.

Fine dei giochi: il Perugia resta nelle mani di Santopadre, che forse è stato il primo a non avere mai creduto che la trattativa si concludesse positivamente. Gli acquirenti non hanno comunque mai dimostrato, in concreto, di volere passare dalle intenzioni ai fatti, perchè si sono arenati su questioni marginali. La verita? E’ che 20 milioni, compreso valore della società, debiti e fornitura dei materiali sportivi per i prossimi 5 anni, farebbero scappare anche un gruppo di petrolieri, di quelli solidi. Santopadre non ha mai avuto nelle sue corde la qualità di trattare, di bypassare i contrasti e puntare con decisione al risultato finale. Anche in questa circostanza ha confermato quanto sia difficile trovare un accordo con lui. E’ capitato con centinaia di fornitori, durante gli undici anni di presidenza, che al massimo hanno portato avanti l’accordo per un anno perchè, alla fine, a rimetterci erano soltanto loro. Questa prospettiva non ha certo agevolato la trattativa, perchè si sono ripetute, pari pari, le stesse dinamiche di qualche tempo fa. Ci sono stati tentativi di vendita sia con Alessandro Gaucci che con altri gruppi stranieri, ma ogni volta, l’ostacolo era rappresentato, da un rilancio continuo.

Le controparti chiedevano chiarezza nei conti di bilancio, Santopadre replicava con la richiesta di caparra, non accontentandosi delle fideiussioni bancarie. Se non è diffidenza questa. Lo studio di consulenza romano che si è occupato della verifica dei bilanci, non è bastato per derimere le questioni. Evidentemente i tempi non sono ancora maturi, evidentemente le richieste non trovano adesione nei compratori che, magari, ricordano come Santopadre abbia acquisito dagli altri soci, quando entrò a fare parte del Perugia, pagando 25o mila euro, le quote della sicietà ai tempi della promozione dalla C2 alla C1. Come finirà questa storia, non è facile da definire. Per ora Santopadre prosegue la gestione del club e, magari, aspetta buone notizie dalla giustizia sportiva, sperando in una riammissione in serie B, alla quale in pochi credono. Un fatto è certo, la città di Perugia, i tifosi e, perchè no, le istituzioni, meritano parole di chiarezza su questo ping pong che si è concluso con il nulla di fatto.

Tante e troppe sono state le contraddizioni che solo un comunicato congiunto potrebbe appianare. Altrimenti si proseguirebbe con «la colpa è la loro» e viceversa. Il paradosso è che la scelta dell’allenatore che domani dovrebbe iniziare la stagione è diventata di gran lunga secondaria. Santopadre ha in canna il nome del mister, che svelerà solo dopo l’ennesimo incontro, in programma questa sera, con la controparte.

«Ac Perugia Calcio – si legge in una nota stampa della società calcistica – comunica che la trattativa per la cessione del club è ancora in corso e che necessita ancora di qualche giorno per capire se si chiuderà positivamente. La priorità in questo momento è l’inizio della stagione sotto l’aspetto tecnico che, come già comunicato ieri, avrà inizio domani, lunedì 17 luglio. Ogni comunicazione riguardante la trattativa in essere avverrà attraverso i canali ufficiali del club».

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