Al centro Paolo Magelli (foto Agf-Maria Laura Antonelli)

di C.F.
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«La comunione culturale che ormai da due anni lega le produzioni del Festival dei Due Mondi e del Teatro Metastasio Stabile della Toscana», e quindi i due territori, offre al pubblico di Spoleto57 Quai Ouest (Molo ovest) testo di Bernard-Marie Koltès autore outsider ucciso a quaranta anni dall’Aids e capace di esprimere, per dirla con le parole del registra Paolo Magelli, «nel teatro politico la più alta poesia».

Praticamente mai rappresentato in Italia, ma anche in Francia dove la pièce è attesa in inverno, Koltès rientra nella «’sperimentalissima’» collaborazione tra il Due Mondi e il Metastasio che ha contribuito a segnare «il passo evolutivo in termini di ricerca teatrale del Festival di Spoleto, che oggi rappresenta il meglio dell’offerta culturale italiana e un’eccellenza europea». Magelli qualche ora prima del debutto di Quai Ouest, di scena alle 18 al Teatro Nuovo-Menotti, con replica sabato 12 e domenica 13 alle 15, ha spiegato il suo ultimo lavoro, offrendo riflessioni sul futuro del Due Mondi.

Quai Ouest, dramma di denuncia «È uno spettacolo difficile, la prima rappresentazione in Francia di Patrice Chéreau è stato un fiasco, l’ho scelto perché Koltés in questo testo rappresenta una realtà a mio avviso molto vicina a quella attuale del nostro Paese, si parla di immigrazione e di terzo mondo, dell’egoismo delle nostre società che se non rinunceranno a qualcosa si avvicineranno inesorabilmente alla loro fine». Un dramma di denuncia, atto unico da 110 minuti, firmato da «un poeta maledetto – scrive Umberto Cecchi, presidente del Metastasio – che impasta rabbia e capacità letteraria, furore politico e voglia di fuga». In scena ci saranno tra gli altri Paolo Graziosi, Alvia Reale e Francesco Cortopassi.

Ricerca teatrale, il futuro del Due Mondi Magelli, però, va molto oltre Quai Ouest e parla del futuro del Festival di Spoleto «abbiamo rischiato di vederlo scomparire – dice – ed invece è stato rilanciato in grande stile ora abbiamo la possibilità di concederci qualche rischio». E rivela: «Ho incontrato Ferrara e ci sono grandi nomi che il prossimo anno arriveranno al Due Mondi per approfondire questa ricerca teatrale, di nomi non ne faccio perché non sono il direttore, ma posso però dire che avvieremo una collaborazione con un giovane regista spoletino Andrea Paciotto», direttore artistico di La MaMa Spoleto open.