E’ il giorno di San Benedetto, il primo giorno di primavera, la data presunta della sua morte a Montecassino e, a Norcia, rientra la fiaccola della pace che, quest’anno, ha percorso il Portogallo. L’hanno attesa le autorità a Norcia, nel suo ultimo tragitto lungo il percorso Benedettino che da Montecassino arriva nella città natale di San Benedetto e sua sorella Santa Scolastica.

Il rientro della fiaccola Il sindaco di Norcia, Nicola Alemanno, ha ricordato come in sede europea, il messaggio di pace di San Benedetto, è stato accolto da un lunghissimo applauso di tutte le rappresentanze europee. La prima sosta del rientro nel territorio di Norcia è stata al Monastero di San Benedetto in Monte dove è stata accolta dal Priore Padre Benedetto Nivakoff e dai monaci per poi scendere in piazza San Benedetto. Ad Accoglierla c’erano il sindaco, il escovo Renato Boccardo, Riccardo Guariglia segretario generale del ministero per gli Affari esteri e della cooperazione internazionale, l’assessore regionale Enrico Melasecche, il capo della Sezione consolare dell’ambasciata di Portogallo in Italia Bernardino Azevedo, l’europarlamentare Beatrice Covassi, già capo della Rappresentanza italiana della Commissione europea. «Ogni gesto di violenza e di odio, anche nel nostro piccolo – ha detto invece mons. Boccardo – contribuisce ad avvelenare la città e generare la guerra. Tocca a noi essere operatori di pace». Stamani il presule ha officiato la santa messa in piazza San Benedetto.

«Norcia oggi celebra il suo patrono, San Benedetto, la cui regola cardine, “Ora et Labora”, è alla base del fare della Comunità nursina che ha dimostrato, e continua a dimostrare, quella straordinaria capacità di mettere insieme spirito e forza interiore con il pragmatismo di rimboccarsi le maniche e affrontare i problemi. Una Comunità duramente colpita che non si è mai abbattuta davanti alle avversità, ma con orgoglio e determinazione ha saputo rialzarsi». È quanto afferma la presidente della Regione Umbria, Donatella Tesei. «Per San Gregorio Magno, San Benedetto – ricorda – è “un astro luminoso” in un’epoca, quella tra il V e il VI secolo dopo Cristo, segnata da conflitti e da una profonda crisi di valori. E proprio in questa Europa, di cui il monaco nursino è Patrono, la sua parola, i suoi insegnamenti, ci devono far riflettere su quanto sta accadendo a poca distanza da noi, dandoci quella capacità benedettina di ascolto da tradurre poi in azione concreta. Una azione – conclude la Presidente – che, a oltre 400 giorni dall’inizio dell’invasione in Ucraina, sia in grado di mettere fine al conflitto e di far ardere e risplendere la Fiaccola Pro pace et Europa Una».