Il palco allestito all'auditorium

di Daniele Bovi

Intanto i «Seven dreams» di Uri Caine venerdì a mezzanotte e poi, probabilmente a inizio 2020, il sogno di riaprire dopo tanti anni di attesa dovrebbe diventare realtà. Venerdì mattina è stato presentato l’allestimento organizzato per l’auditorium di San Francesco al prato che, a mezzanotte, aprirà le porte per ospitare uno degli eventi più attesi di questa edizione di Umbria jazz: al pianista e compositore il festival ha commissionato il progetto che sarà eseguito per la prima volta a San Francesco con il trio di Caine, i fiati dell’UJ Orchestra e gli archi dell’Orchestra da camera di Perugia. A fare gli onori di casa il sindaco Andrea Romizi, l’assessore alla cultura Leonardo Varasano, la sovrintendente Marica Mercalli, Massimo Bartolini (amministratore delegato di Connesi, l’azienda umbra sponsor dell’iniziativa) e Gianluca Laurenzi per la Fondazione Umbria jazz.

FOTO: L’AUDITORIUM

VIDEO – CAINE A JAZZ4BREAKFAST

Un luogo carico di storia San Francesco è un luogo speciale per il festival: tra i concerti che, dal 1987 al terremoto del 1997, hanno fatto la storia della musica quelli con la Gil Evans Band, la Liberation Music Orchestra, la Very Big Band di Carla Bley e l’orchestra di George Russell. Da due giorni non ci sono più biglietti in vendita e nella notte saranno quasi 600 le persone che affolleranno l’auditorium, eccezionalmente allestito con 500 sedute temporanee di design fornite da Design4rent. A generare ulteriore ritardo in vista della riapertura infatti c’è stato il ricorso, presentato di fronte al Tar dell’Umbria, dell’azienda che non si è aggiudicata la gara del Comune relativa alle poltrone; una vicenda che non permette di stabilire con certezza la data della riapertura, già troppe volte rimandata. Il lungo restauro si è sviluppato lungo cinque fasi di intervento: 11 milioni, garantiti dal ministero per i Beni culturali, sono serviti per il consolidamento strutturale, la copertura e la realizzazione della vetrata dell’abside.

CAINE OSPITE DI UMBRIA24: «A SAN FRANCESCO SI CHIUDE UN CERCHIO»

I lavori Dal 2015 poi con l’ultimo stralcio dei lavori, per un importo di 4,3 milioni di euro finanziati da Region, Fondazione Cassa di risparmio di Perugia e Ministero, sono stati realizzati i camerini e i bagni, è stato restaurato lo scalone di collegamento camerini-auditorium, completato il pavimento dell’auditorium, realizzati gli impianti di riscaldamento, quello elettrico, l’amplificazione, quello antincendio e la nuova centrale termica. A oggi mancano solo le 510 poltroncine, gli arredi per i camerini e il foyer. Da avviare, infine, i lavori per la parte ipogea e l’esterno, per i quali il Comune sta cercando finanziamenti anche attraverso i fondi europei. In vista del concerto c’è grande curiosità per capire quale sarà la resa acustica della sala: venerdì mattina i musicisti hanno tenuto un’altra prova e la sensazione è quella che il suono potrebbe migliorare con tutte e 500 le persone presenti, ma il risultato finale lo si potrà ascoltare solo nella notte.

Brividi «Il recupero è partito nel 1998 – ha detto Mercalli riguardo al restauro – e oggi raccolgo l’eredità di questa apertura dopo la presentazione della fine lavori di restauro. Tutto quello che c’è di culturale e importante per la città trova un punto di congiunzione in un tempio come questo, che torna ad essere anche tempio della musica». Il sindaco da parte sua ha parlato di un luogo che «arricchisce l’offerta di Perugia con un fascino unico al mondo. Ci sono già tante richieste per questo spazio e ciò ci lascia pensare che sarà uno spazio molto usato; stiamo anche cercando modalità di gestione che permettano di sostenerlo. Quella con Uri Caine sarà una notte da non perdere, che serve a dire ai perugini che gli viene restituito un luogo straordinario. Ogni volta che si entra qui vengono i brividi». «Quello di oggi – ha aggiunto Varasano – è solo un assaggio di quello che diventerà questo luogo quando sarà completato». «Qui si sono celebrati concerti leggendari – ha detto poi Laurenzi – che hanno contribuito a far diventare il festival molto importante; è stata una bellissima collaborazione tra istituzioni come Sovrintendenza e Comune».

Auditorium hi-tech Connesi si è occupata anche del cablaggio della struttura e Bartolini ha spiegato così i lavori fatti: «Sono particolarmente affezionato a Umbria Jazz – ha detto – e questa chiesa è un monumento unico della città di Perugia, che Connesi ha cablato, come ha fatto anche alla Basilica di san Francesco ad Assisi o allo Sferisterio di Macerata, solo per fare alcuni esempi, al fine di offrire ai visitatori il servizio internet wifi, ma anche per permettere lo streaming degli eventi che vi avranno luogo, trasformando, di fatto, l’auditorium nella struttura tecnologicamente più avanzata e performante presente nel centro di Perugia».

Twitter @DanieleBovi

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