di Chiara Fabrizi
Spoleto torna in scena a Charleston esportando l’opera inedita Minotauro, che ha aperto il Due Mondi venerdì scorso. Ad annunciare la storica ripresa della collaborazione tra i due Festival fondati dal maestro Gian Carlo Menotti, quello di Spoleto nel 1958 e quello di Charleston nel 1977, è il direttore artistico Giorgio Ferrara, nell’ambito della conferenza stampa settimanale anticipata a martedì mattina per permettere al sindaco Umberto De Augustinis di partecipare alla cerimonia del 4 luglio organizzata dall’Ambasciata americana a Roma per celebrare la Festa dell’Indipendenza.
Spoleto e Charleston L’accordo sarebbe stato raggiunto lo scorso weekend, quando la delegazione di Charleston è stata accolta a Spoleto e in Comune e poi accompagnata alla riscoperta del Due Mondi: «Dopo tanti anni di parole – ha detto Ferrara – ci siamo accordati affinché il Minotauro, che il general manager Nigel Redden ha visto e apprezzato, venga messo in scena il prossimo anno a Charleston, così come al prossimo Festival di Spoleto ospiteremo un loro spettacolo. Credo – ha detto il direttore – che questo sia il vero e concreto segno della collaborazione tra le due manifestazioni». Secondo quanto riferito da Ferrara, Redden ha già consegnato alcune registrazioni di spettacoli andati in scena a Charleston, base di confronto per stabilire il perimetro dello scambio culturale.
A gennaio Cartagena E verso «l’implementazione della cooperazione» tra Spoleto e Charleston va anche il sindaco e presidente della Fondazion Festival De Augustinis, che, venerdì, ha accolto la delegazione americana «che ha espresso gradimento per il Festival. Il contesto – è andato avanti il sindaco – mi sembra positivo in assoluto, sono convinto che si potranno fare molte altre cose insieme». Dagli Stati Uniti alla Colombia. A continuare a tendere il nuovo filo tra il Due Mondi e il Festival di Cartagena è sempre Ferrara che spiega come, dopo un anno di stop, «la nostra opera Cosi fan tutte andrà in scena a gennaio, ossia per il prossimo Festival di Cartagenla, mentre nel 2020 è previsto il nostro Don Giovanni. Nel segno della reciprocità, anche in questo caso – ha concluso Ferrara – il prossimo anno a Spoleto torneremo a ospitare loro proposte».
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