di Enzo Beretta

Cominceranno domani gli accertamenti sulle auto coinvolte nell’incidente in cui sabato sera a Torricella hanno perduto la vita tre giovani di 15, 16 e 28 anni. Saranno fondamentali per ricostruire il punto d’impatto in cui è avvenuto lo scontro tra la Ford Fiesta guidata senza patente dall’ecuadoriano Julio Cesar Vera Quinonez (con a bordo Nika Mishko e Ana Maria Tuja, anche loro morte sul colpo, e il fratello 22enne di quest’ultima, gravemente ferito) e la Volkswagen Golf guidata da un giovane maghrebino di 23 anni che ora è indagato per omicidio stradale. Potrebbe non avere nessuna responsabilità, gli accertamenti lo spiegheranno, per ora la sua iscrizione è poco più che un atto dovuto. 

UNA NOTTE DRAMMATICA

Dinamica La Procura ha incaricato l’ingegner Francesco Zucconi di ricostruire la dinamica dell’incidente, per le persone offese c’è il geometra Paolo Moretti, esperto con lunghi trascorsi alla polizia stradale di Castiglione del lago. Nel corso del sopralluogo prenderanno visione dei veicoli, approfondendo i danni riportati dalla Golf, i quali aiuteranno a capire molto riguardo il punto d’urto. Gli esperti ricostruiranno la dinamica del sinistro anche attraverso i segni lasciati sull’asfalto dalle gomme, quindi la velocità dei veicoli (un’auto che viaggia a 120 km/h percorre 35 metri al secondo, una che va a 150 km/h ne ‘mangia’ quasi 42 nello stesso tempo). 

GFOTOGALLERY: GLI AMICI PIANGONO AL PARCO DI SANT’ANNA

Funerale e autopsia Oggi si tengono a Perugia i funerali di Nika e, in contemporanea, il medico legale svolge l’autopsia sul corpo di Quinonez. Viene affiancato per gli accertamenti tossicologici da Andrea Lazzarini: in laboratorio emergerà se Quinonez aveva bevuto o fatto altro prima di rimettersi al volante per rientrare a Perugia da Passignano.

FOTO: L’ADDIO A NIKA

Ospedale La mamma della povera Ana, intanto, continua ad andare ogni giorno in ospedale a trovare il fratello 22enne ancora ricoverato in prognosi riservata in terapia intensiva all’ospedale di Perugia. Il giovane ancora non parla – è sedato e ha dolori lancinanti – ma un timido movimento con la mano lo ha accennato alla madre, spiega l’avvocato Cristina Zinci, e questa rappresenta una novità importante. 

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