©Fabrizio Troccoli

di C.F.

«Letti in corsia dell’ospedale e code al Pronto soccorso dell’ospedale di Perugia». Lo denuncia Marco Erozzardi il segretario territoriale del sindacato Nursind che, negli ultimi giorni, ha raccolto le lamentele dei familiari di pazienti «appoggiati nei corridoi dei reparti di Medicina Interna A e Vascolare, Gastroenterologia, Geriatria, Chirurgia Generale/Urologia, Chirurgia d’Urgenza, Neurochirurgia-Neurologia e Misem». La questione è stata segnalata al direttore generale Marcello Giannico affinché assuma «provvedimenti organizzativi immediati da parte a tutela della salute, della sicurezza e della dignità di degenti e professionisti della salute».

Letti in corsia e code al Pronto soccorso Secondo il sindacalista all’origine della problematica c’è «l’incompleta riconversione dei reparti, da Covid a “puliti”, che sta creando numerose difficoltà sia all’utenza che al personale sanitario, quest’ultimo chiamato nuovamente a rispondere in prima persona a difficoltà organizzative evitabili». Già nei giorni scorsi dall’ospedale di Perugia era stato raccomandato di utilizzare il Pronto soccorso soltanto in caso di necessità, ma «l’afflusso di utenti in questi giorni – dice Erozzardi – è notevole, con molti pazienti che provengono da altre zone della provincia, dove potrebbero essere in gran parte gestiti dai presidi ospedalieri periferici o dalla sanità territoriale. Il risultato sono – denuncia Nursind – ore di attesa al Pronto soccorso e che a volte sfociano in atteggiamenti aggressivi nei confronti del personale, quello infemieristico in primis». Dopodiché se per alcuni pazienti è necessario il ricovero subentra l’altra problematica, quella dei «letti in corridoi che genera una condizione poco sicura e dignitosa per la persona».

«Personale stremato» Nei reparti, però, c’è sempre il personale sanitario che ha già combattuto il Covid e «che ora – evidenzia il sindacalista – è in gran parte stremato e spererebbe in qualche giorno di ferie estive per potersi ricaricare, fisicamente e soprattutto psicologicamente, ma nell’attesa si imbatte in queste nuove criticità, senza aver peraltro ricevuto un euro dalle decantate premialità Covid e dalle indennità di Malattie Infettive promesse a febbraio dalla Regione». Resta, quindi, il nodo del personale, con Erozzardi che stigmatizza «le decantate assunzioni di medici, infermieri e Oss mai arrivate in numero congruo, altrimenti non si comprenderebbe la scelta di far sostare pazienti lungo i corridoi in attesa di un posto in camera piuttosto che riaprire i reparti “puliti”». Da qui la richiesta al dg Giannico di provvedimenti immediati per evitare posti letto aggiuntivi in corsia e code al Pronto soccorso.

@chilodice

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