Tanto clamore ha suscitato lo scontro tra tifoserie di ieri, domenica 8 gennaio lungo l’austrada A1, non solo per il fatto in sè, peraltro gravissimo, ma soprattutto perchè avvenuto proprio nell’area di servizio di Badia del Pino, dove l’11 novembre del 2007 perse addiruttura la vita Gabriele Sandri, tifoso laziale, ucciso da un agente di polizia. Quattro anni dopo, dopo mille e più peripezie, la posa della stele a ricordo dell’accaduto, con un contenuto speciale, un «Mai più» che invitava tutti i gruppi organizzati del tifo ad evitare simili indecenti comportamenti. Ieri invece scontri feroci fra «tifosi» di Roma e Napoli proprio nell’area di servizio dove è ben esposta la stele dedicata a Gabriele Sandri e sui quali è intervenuto anche il senatore Walter Verini.

«’Mai più 11 novembre. Nel ricordo di Gabriele Sandri’. Questo sta scritto nella stele in memoria di Gabriele – ricorda appunto Verini -, che venne inaugurata nell’area di servizio di Badia del Pino, nei pressi di Arezzo, a pochi chilometri dal confine con l’Umbria. Quattro anni prima, quello stesso giorno, il giovane tifoso della Lazio era stato ucciso proprio lì. Un gesto assurdo, folle, incomprensibile da parte di un agente di polizia. Che stroncò la vita a un ragazzo che amava la vita, la musica e il calcio e quella della sua famiglia, di Giorgio, Daniela e Cristiano che portano una ferita che non guarirà mai. E, in modo certo diverso, rovinò anche la vita della famiglia dell’agente. A quella cerimonia, c’erano tante tifoserie delle società di tutta Italia. C’erano autorità locali, ma anche rappresentanti del ministero dell’Interno (il compianto prefetto Manganelli svolse un ruolo decisivo per “sbloccare” l’apposizione della targa, superando difficoltà e resistenze di varia natura).

Quel “Mai più” – prosegue il Senatore – voleva dire mai più violenza, mai più odio. Voleva essere un auspicio di un tifo che chiudesse con aspetti e fenomeni criminali. Questo del resto fu il messaggio che per anni la famiglia Sandri, e tanti atleti e calciatori con loro, diedero con l’impegno della Fondazione. Nelle scuole, in tante cerimonie. Ieri tutto questo ci è venuto in mente seguendo le drammatiche notizie degli scontri tra i tifosi. Sono notizie troppo frequenti. Che accadono in tutti gli stadi. Che milioni di tifosi perbene, Stato, forze dell’ordine e soprattutto società debbono prevenire, contrastare e stroncare. Ma che queste cose accadano lì fa ancora più male. Lì, a Badia al Pino, c’è una stele con scritto “Mai più, nel ricordo di Gabriele Sandri’. »