Marini con i giovani amministratori del Pse al summit di Bucarest

di Iv. Por.

«Spesso il processo legislativo europeo è molto complesso, burocratico e rallenta la competitività dei nostri territori. Questo progetto, che è una rete di interscambio delle istituzioni europee ma soprattutto delle regioni e città, vuole aiutare l’amministrazione e le comunità a migliorare l’efficienza e a rendere più tangibili per i cittadini i risultati che si possono conseguire». Spiega così la presidente della Regione Umbria, Catiuscia Marini, RegHub, un progetto pilota biennale – presentato venerdì mattina a Bucarest nel contesto del Summit delle città e regioni d’Europa – per verificare l’attuazione della normativa e delle politiche europee a livello regionale e locale, garantire un migliore coinvolgimento delle Regioni e degli attori locali nel processo di definizione di atti normativi e di indirizzo europei, contribuire a migliorare la qualità della legislazione Ue.

VIDEO: INTERVISTA A MARINI SULL’EUROPA

Umbria col Veneto La Regione Umbria, che ha presentato domanda di partecipazione in partenariato con la Regione Veneto e la Conferenza delle Regioni-Cinsedo, è stata selezionata fra quelle che faranno parte della rete di hub (punti di contatto) coordinata dal Comitato delle Regioni e con l’hub Umbria/Veneto rappresenterà l’esperienza di attuazione concreta delle norme e delle politiche europee da parte di istituzioni, imprese e cittadini e le loro valutazioni. Un nuovo metodo di lavoro a cui viene assegnata grande importanza: se il progetto pilota darà buoni risultati, il Comitato delle Regioni ha previsto che verrà istituito un network ampio e permanente di Regioni (Hub) europee che sarà cofinanziato, dal 2021 in poi, tramite il bilancio Ue, con l’obiettivo finale di consolidare e sviluppare le attività degli hub regionali, affinché diventino punti di contatto permanenti per tutte le questioni relative all’Agenda “Better regulation” della Commissione europea.

MARINI: PROSSIME ELEZIONI DECISIVE

Ascoltare bisogni e debolezze «C’è bisogno di far dialogare le regioni e le istituzioni europee – sottolinea la presidente Marini -, implementare questa legislazione. Pensiamo alle materia che abbiamo scelto: gli appalti pubblici, la qualità dell’aria, la mobilità dei pazienti. Qui abbiamo bisogno di mettere a coerenza legislazione nazionale, europea e regionale. Dobbiamo esser più efficienti, a volte più semplici ma anche più consapevoli di poter raccogliere questa legislazione affinché sia a vantaggio delle imprese e dei nostri cittadini. Abbiamo bisogno anche di un’Europa che sia in grado di ascoltare le debolezze che a volte i cittadini esprimono».

PORZI: PIU’ CENTRALITA’ PER REGIONI

Come funziona L’hub Umbria/Veneto e gli altri punti di contatto delle Regioni della rete dovranno individuare, costituire ed aggiornare reti di soggetti operanti a livello locale – di cui faranno parte i Servizi regionali competenti – per attivare la consultazione nelle varie aree normative, raccogliere pareri qualificati tramite questionari ed altri strumenti ed elaborare un documento di sintesi quale contributo al rapporto finale che il Comitato delle Regioni predisporrà e invierà alla Commissione e alle altre istituzioni dell’Unione europea. La Giunta regionale dell’Umbria ha dato mandato all’assessore alle Riforme Antonio Bartolini di curare i rapporti con gli Hub regionali per la realizzazione del progetto, assicurando una governance politica sul territorio.

Aree di intervento Nel 2019, primo anno di progetto, sono state individuate tre aree normative europee su cui gli hub regionali organizzeranno le consultazioni dei portatori di interesse operanti a livello locale: appalti pubblici, qualità dell’aria, mobilità sanitaria tra Stati dell’Unione europea. Le aree da esaminare nel 2020, secondo anno di progetto, saranno stabilite sulla base del calendario dei lavori della Commissione, tenendo conto anche delle proposte avanzate dalle Regioni partecipanti al progetto.

Porzi Su RegHub è intervenuta anche la presidente dell’Assemblea legislativa Donatella Porzi, anche lei a Bucarest: «Sarà una occasione – ha detto – per mettere a sistema la valutazione delle politiche, da prendere in considerazione sempre. Quando all’interdipendenza, ci sono Regioni che vanno più veloci. Le reti orizzontali dunque ci consentono di omogeneizzare i processi di crescita, che è di fatto una rivoluzione culturale».

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