di Daniele Bovi
Il primo tempo di una partita politica il cui risultato finale, con tutta probabilità, arriverà solo tra due settimane. Domenica e lunedì saranno poco più di 145 mila gli umbri chiamati alle urne, 121 mila dei quali in provincia di Perugia dove si voterà a Città di Castello, Spoleto, Assisi, Bevagna, Bettona e Nocera Umbra; in quella di Terni, urne aperte ad Amelia, Avigliano, Castel Giorgio, Montecastrilli, Otricoli e Parrano. Tutti gli occhi sono su quattro partite: Città di Castello, Assisi, Spoleto e Amelia; le prime tre sono le uniche sopra i 15 mila abitanti, e quindi quelle in cui è possibile il ballottaggio. Un esito altamente probabile.
CITTÀ DI CASTELLO, I NOMI DI TUTTI I CANDIDATI
Divisioni Sul tavolo ci sono diversi spunti interessanti. Al voto, in molti dei Comuni grandi ma anche in quelli minori, si presentano coalizioni in molti casi divise e a geometria variabile, figlie – al netto delle diverse situazioni – delle difficoltà dei vertici regionali dei partiti a guidare i processi sui territori, dei personalismi e delle ambizioni dei singoli che di politico, o di ideale, hanno poco o nulla. A dimostrazione di ciò ci sono molte delle interviste fatte ai candidati in queste settimane, in diversi casi sovrapponibili e condite da vaghezze programmatiche.
AMELIA, I NOMI DI TUTTI I CANDIDATI
ASSISI, I NOMI DI TUTTI I CANDIDATI
Sei a sei Centrosinistra e centrodestra sono ormai definizioni da anni Novanta o primi Duemila, da usare più per comodità che per la reale capacità di descrivere il quadro politico: nel secondo fronte ormai si deve parlare più di destra-centro, nel primo invece tutto ciò che è alla sinistra del Pd è sostanzialmente scomparso o irrilevante, il ‘centro’ è per ora un mix di ambizioni e debolezze mentre il Pd versa in una crisi di identità di fatto mai risolta. In Umbria centrosinistra e centrodestra partono da sei a sei, ma è ovvio che non tutte le città hanno lo stesso peso. Pd e soci il 3 e 4 ottobre dovranno difendere le ultimissime grandi città – come Castello e Assisi – non ancora conquistate dalla destra, tentando magari il colpo a Spoleto.
SPOLETO, I NOMI DI TUTTI I CANDIDATI
NOCERA, BEVAGNA E BETTONA: I NOMI DEI CANDIDATI
Pd e M5S Le urne saranno un test per il neo segretario Tommaso Bori (attenzione a diversi Comuni in cui, guardando l’ombelico, nel Pd si penserà a indebolirlo) e per l’alleanza con il M5S, siglata ad Amelia, Assisi e Spoleto, mentre a Castello i pentastellati sono con Luciana Bassini. Il M5S non ha suoi candidati sindaco ma le urne saranno comunque un test sullo stato di salute del Movimento in una competizione – le amministrative – in cui hanno sempre sofferto. Tornando ai Dem, sulla testa di Bori e su quella del segretario provinciale ternano dei Dem, Fabrizio Bellini, pende anche l’esposto presentato dal candidato sindaco di Amelia, Piero Bernardini che si è rivolto alla commissione di garanzia del partito.
PROVINCIA DI TERNI, I NOMI DI TUTTI I CANDIDATI
Lega, FdI e FI Nel centrodestra, o destra-centro, le urne serviranno a pesarsi in vista del dopo. Il fronte corre diviso in grandi Comuni come Spoleto e Castello, ma anche in piccoli come Bettona, ed è chiaro che non arrivare al ballottaggio per i diversi candidati sarà comunque una sconfitta. La competizione tra FdI e la Lega (divisa in fazioni e attraversata dal solco ideale sempre più profondo Salvini-Giorgetti) al di là delle ricomposizioni ai ballottaggi è serratissima e la ‘pesatura’ inciderà anche sulla partita che riguarda la giunta regionale, senza dimenticare l’orizzonte delle politiche, con l’Umbria che passerà da 16 a 9 scranni disponibili. Chiuso il primo tempo e con in mano i risultati dei ballottaggi si aprirà la partita del rimpasto di giunta che, dopo il siluramento ferragostano di Enrico Melasecche da parte del suo ormai ex partito, dovrà trovare necessariamente una soluzione.
Twitter @DanieleBovi