Enrico Melasecche (foto ©Fabrizio Troccoli)

In sindacati del trasporto pubblico locale confondono «la disponibilità al confronto con la pretesa di imporre rendite di posizione che obbligano poi a un aumento delle imposte che questa giunta si rifiuta decisamente di perseguire». È questa la risposta che l’assessore regionale Enrico Melasecche invia a Cgil, Cisl, Uil e Faisa-Cisal che lunedì hanno messo sul tavolo i problemi del settore chiedendo un incontro alla Regione e lamentando il poco dialogo. «Abbiamo le idee chiarissime – assicura Melasecche – e mai come oggi la nuova giunta si sta discostando dalle indecisioni dell’ultimo decennio proprio per la determinazione con cui intende conseguire i risultati promessi». Trattando i diversi punti Melasecche in una lunga risposta sostiene che «le difficoltà ci sono ma la situazione oggi è molto diversa rispetto a quella di un anno fa. Sono stati superati molti ostacoli e chiarite tutta una serie di zone grigie in cui chi governava l’Umbria ha disintegrato le quattro società pubbliche Apm, Spoletina, Atc ed Fcu, esternalizzando con contratti privatistici sia l’esercizio del Tpl che la gestione della struttura ferroviaria».

I SINDACATI: «SILENZI E AMBIGUITÀ, PRONTI ALLO SCIOPERO»

Gara e risorse Quanto al problema della gara (quella vecchia è scaduta e ormai da un decennio si va avanti con le proroghe), Melasecche spiega che è stato individuato l’advisor per organizzarla e che entro il secondo semestre 2022 la procedura sarà conclusa. Venendo al capitolo risorse e contenziosi, l’assessore bolla come falsa «la notizia che la Regione non avrebbe onorato gli ingenti “debiti del passato” perché da cinque mesi la proposta di transazione proposta a Busitalia attende una risposta. Abbiamo previsto, con l’assestamento di bilancio in corso (impossibile sarebbe stato provvedere prima), il saldo di circa 24 milioni di euro, la messa a disposizione di altri 6 milioni, bloccati dalla Procura della Repubblica, ma anche la contestazione di circa 5 che l’Avvocatura regionale non ritiene dovuti e su cui questa Giunta, a tutela degli interessi degli umbri, intende resistere in giudizio. Il pagamento delle fatture correnti, contestato dai sindacati, non ha viceversa mai visto una puntualità come l’attuale».

Fcu e scioperi Melasecche assicura impegno anche per quanto riguarda la ex Fcu: «Abbiamo sollecitato il governo – dice – a onorare il contratto di servizio tra Regione, Mit e Rfi che prevede proprio la rimessa in funzione di tutta la dorsale regionale da Sansepolcro a Terni, compresi i due tratti urbani da Ponte San Giovanni a Sant’Anna, in cui fervono i lavori per la riapertura nel 2022 e la cosiddetta “metropolitana di superficie” Cesi-Terni, dimenticata dai nostri predecessori in qualche cassetto dopo aver speso già circa 15 milioni». E mentre i sindacati hanno accusato la giunta di non averli coinvolti durante la programmazione del servizio in vista della riapertura dell’anno scolastico, Melasecche ricorda che sono stati aggiunti 101 bus. Quanto allo sciopero (mercoledì se ne terrà uno di 4 ore indetto dall’Usb mentre le altre sigle sindacali potrebbero tenerne uno nelle prossime settimane) «non risolverà il più piccolo dei problemi, né degli umbri men che meno dei lavoratori del settore. Il tutto appare volto a perpetrare le ritualità dell’autunno caldo proprio in questo momento di obiettive difficoltà per il Paese e per la salute di migliaia di cittadini».

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