Il sindaco Ruggiano (foto F.Troccoli)

di Dan.Bo.

Tutto o quasi come da programma. Si è chiusa venerdì pomeriggio a Todi la seduta del consiglio comunale con, al centro, la mozione di sfiducia presentata da otto consiglieri sul caso di Claudio Ranchicchio, il vicesindaco accusato di aver presentato presunte dichiarazioni mendaci nel 2017 a proposito di alcune multe. La mozione ha ottenuto otto voti a favore e altrettanti contro mentre il sindaco, Antonino Ruggiano, si è astenuto. Degli otto consiglieri che hanno presentato la mozione, sei sono stati eletti con le opposizioni mentre due (il presidente del consiglio comunale Adriano Ruspolini e Filippo Sordini) con la civica Per Todi, che ha appoggiato la corsa di Ruggiano, rieletto pochi mesi fa. Se sindaco e giunta superano lo scoglio del voto, rimane un dato politico: ad appena sei mesi dalle elezioni la maggioranza si assottiglia e, in futuro, potrà far conto su numeri risicati.

LA PRESENTAZIONE DELLA MOZIONE

IL CASO RANCHICCHIO

Il dibattito Nel corso del dibattito le opposizioni hanno spiegato i motivi che li hanno portati a presentare la mozione, contestando contraddizioni e sottolineando di averlo fatto per fatti realmente accaduti e non per motivi personali, accusando poi la maggioranza di scarsa coerenza. Quest’ultima ha giudicato invece incomprensibile la mozione e in generale l’atteggiamento delle opposizioni; da parte dei consiglieri è arrivato poi l’invito a sindaco e giunta ad andare avanti. A prendere la parola è stato lo stesso Ruggiano che si è detto «onorato» per il consenso ricevuto dai cittadini. «Non ho nulla da nascondere – ha aggiunto – tanto che la commissione di inchiesta sul vicesindaco è stata autorizzata dalla maggioranza. In questo periodo è stato detto di tutto, anche con denunce, senza ricevere risposte di colpevolezza e questo mi fa stare tranquillo».