Finanziamenti certi per assicurare una ricostruzione più veloce e l’inserimento dei Comuni colpiti dal terremoto di marzo nel cratere del sisma 2016. Sono queste le proposte al centro di due emendamenti alla Finanziaria che il Pd ha presentato nelle scorse ore in Senato. Come spiega il senatore dem Walter Verini «si tratta di un lavoro che abbiamo fatto insieme alla deputata Anna Ascani, alla ex commissaria per il terremoto Paola De Micheli, al Gruppo Pd regionale e al partito umbro, che, nei mesi scorsi, in seguito a iniziative tenute a Pierantonio e in svariati incontri sul territorio, avevano elaborato queste proposte. E io, essendo la Finanziaria al Senato, le ho presentate attraverso i due emendamenti».

Le proposte Nel dettaglio la prima proposta, firmata insieme al capogruppo dem Francesco Boccia, punta a inserire i territori terremotati del sisma del marzo 2023, ovvero le frazioni umbertidesi di Pierantonio e Pian d’Assino e quella perugina di Sant’Orfeto, nell’area del cratere del sisma del 2016, «al fine di velocizzare e semplificare – continua Verini – tutte le procedure». Con la seconda proposta si vogliono ottenere, per cinque anni, finanziamenti certi fino a oltre mezzo miliardo di euro «per poter assicurare così una ricostruzione più celere su alcune questioni ineludibili».

Le cifre «In particolare – spiega Verini – l’emendamento prevede un incrementato di 30 milioni di euro per ciascuno degli anni dal 2024 al 2028, che si andrebbero a sommare ai 70 milioni all’anno già stanziati. E altri 100 milioni di euro, a decorrere dall’anno 2029». «Ci auguriamo pertanto – conclude il senatore dem – che il Commissario alla ricostruzione, Guido Castelli, ma anche i parlamentari di maggioranza, a partire da quelli umbri, li sostengano con convinzione».

Le stalle Sempre sul fronte terremoto intanto, l’assessore al Territorio del Comune di Cascia, Daniela Benedetti, ha depositato una mozione con la quale si chiede che «agli imprenditori agricoli e agli allevatori delle zone terremotate si dia la possibilità di trasformare le stalle e le rimesse temporanee delocalizzate in strutture definitive, anche laddove si sia proceduto alla ricostruzione degli edifici danneggiati». Trasformazioni che dovrebbero avvenire dopo una verifica caso per caso a proposito dei requisiti di legge.

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