di Massimo Colonna
«E’ vero che conoscevamo il sindaco Di Girolamo quando lo abbiamo appoggiato, ma il programma è rimasto lettera morta e la spinta riformista annunciata non c’è stata». Così i rappresentanti delle quattro liste civiche che si sono raggruppate in Unione civica dopo lo ‘scisma’ con l’amministrazione Di Girolamo presentano la nuova formazione, che resta «apolitica e apartitica».
Territorio e cittadini Al tavolo ci sono Giovanni Ceccotti, Gianluca Pitigliani, Massimo D’Antonio e Leo Venturi, in rappresentanza di Terni Dinamica, Progetto Terni, Terni Oltre e Il Giacinto. «Siamo qui per presentare la fusione di questi quattro progetti – ha spiegato Petigliani – per creare un soggetto che possa tutelare gli interessi della cittadinanza. Interessi che adesso non sono rappresentati invece nel migliore dei modi. Restiamo un gruppo di liste civiche, quindi apartitici, apolitici e non siamo la stampella di nessuno».
Serve la svolta Ad entrare più nel merito è D’Antonio: «Vogliamo rinegoziare 45 anni di regionalismo che ha visto Terni penalizzata per colpa dei rappresentanti ternani. Serve un cambio di visione epocale, anche perché il sindaco ha una prospettiva Ottocentesca della politica, dove tutti siamo pronti ad obbedire alle logiche dei potenti, del partito. Oggi invece la battaglia va fatta sul patrimonio locale: Terni è una città ricca, ha risorse che però non vengono sfruttate».
Difendere il territorio «Anche per questo – prosegue Venturi – abbiamo pensato a delle prime iniziative per salvaguardare il comparto idroelettrico, per cui Terni ha pochi ritorni in termini economici, e quello ovviamente siderurgico. Su questo fronte abbiamo avviato una raccolta di firme perché il consiglio comunale si muova affinché il governo riconosca Terni come punto strategico. E poi nei prossimi giorni avvieremo diversi tavoli di lavoro per concretizzare diversi punti».
La politica «Non abbiamo avuto risposte convincenti dal sindaco Di Girolamo – ha spiegato Ceccotti – dopo che negli ultimi mesi gli abbiamo presentato proposte per il rilancio della città. Per questo crediamo ci sia bisogno di cambiare: parafrasando il calcio, l’allenatore non va bene, la squadra (la giunta, ndr) è scarsa e le partite non si vincono». E dopo che il sindaco stesso ha annunciato di essere pronto al rimpasto di giunta dopo la chiusura del bilancio, ecco che qualche nome proprio delle liste civiche comincia a circolare. «Non ne sappiamo nulla, ma non pensiamo che cambiando solo un nome si arrivi alla svolta. Qui il problema è progettuale e di programmazione. Parliamo di questo».
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