«A Terni per migliorare la situazione ambientale e lavorare per invertire la rotta del drammatico calo demografico, si fa procedere l’iter per la realizzazione per l’impianto di trattamento dei fanghi proventi da tutta la Regione». C’è del sarcasmo nella dichiarazione dei consiglieri comunali del Pd, Francesco Filipponi e Tiziana De Angelis che si oppongono all’intervento come di seguito fanno Confcommercio e il consigliere di Senso civico Alessandro Gentiletti.
Trattamento fanghi «L’iter va avanti – sostengono in una nota i consiglieri comunali Dem – con la valutazione d’impatto ambientale in una superficie interessata dal nuovo impianto è quantificata in 2.800 metri quadrati, compresa nell’area del depuratore di acque reflue urbane di Terni, in via Vanzetti a un km dal centro città. Lo si vuole realizzare laddove oggi ci sono le vasche di essiccazione fanghi per evaporazione naturale, non utilizzate da tempo. L’intervento prevede la realizzazione e messa in esercizio di un impianto d’essiccamento dei fanghi disidratati prodotti dagli impianti di depurazione siti nella Regione Umbria. Inoltre si evince che le linee di essiccazione saranno addirittura due, equivalenti. L’impianto dovrebbe trattare fango umido proveniente da decanter centrifugo/nastropresse per una produzione di fanghi pari a 20.800 ton/anno. Di fatto si vuole concentrare a Terni il trattamento di fango dei vari processi di digestione aerobica, prodotto dai vari impianti di depurazione dislocati in tutti gli ambiti dell’Umbria. Dopo la vendita delle quote di Asm nel servizio idrico e il tentativo in corso di vendita del 49% delle quote di Asm al privato, un’altra scelta scellerata alla quale ci opporremo». La contrarietà del M5s passa invece per un post Facebook del consigliere Luca Simonetti.
Impianto in via Vanzetti A dire no all’intervento è anche Confcommercio Terni: «Cambia la popolazione, si modificano gli spazi urbani, muta lo stesso modo di lavorare. Si affermano nuovi stili di vita, basati su rinnovate visioni e moderne tecnologie. La città quindi, se ben interpretata, non è solo un crocevia di problemi e contraddizioni contemporanee ma può trasformarsi in un volano di opportunità. Questo richiede una visione in cui, virtuosi percorsi di rigenerazione urbana, possano attivare processi di dialogo tra persone, imprese ed associazioni, favorendo l’inclusione sociale ed una ampia partecipazione di comunità. Per queste ragioni rifiutiamo la collocazione a Terni del maxi impianto di essiccamento fanghi a firma del Servizio Idrico Integrato, la cui collocazione è prevista a poco più di un chilometro dal centro cittadino. Come si evince dai giornali, viene indicata Via Vanzetti, una area già particolarmente esposta con la presenza di attività ed impianti che già trattano rifiuti. Nella stessa zona vi sono esercizi commerciali, artigianali, produzioni alimentari che sicuramente non ne gioverebbero anzi ne risulterebbero danneggiati. Auspicheremmo per Terni qualcosa di diverso, migliore e più qualificante, rispetto a ciò che si propone, ovvero il terminal di conferimento dei fanghi di depurazione di tutta la Regione Umbria. La documentazione tecnica presentata, induce a una forte preoccupazione per le criticità legate agli odori ed altro che questo trattamento comporta. Sarebbe certamente più sensato ed utile l’individuazione di un sito meno impattante. Siamo assolutamente favorevoli a una economia circolare, che sia però effettivamente sostenibile e non penalizzante. Ingolfare un’area cittadina con un ulteriore impianto, facendolo passare come una conquista meritoria, appare una decisione priva di fondamento, magari ispirata da logiche economiche pur comprensibili, ma comunque scarsamente rispettosa di un territorio e dei suoi cittadini».
Senso civico A tali prese di posizione si aggiunge così quella del consigliere Alessandro Gentiletti: «Un essiccatore di fanghi reflui, per tutta la Regione, lungo la pista ciclabile turistica fra Terni e Narni, vicino ad altri impianti di smaltimento dei rifiuti e poco distante dal centro. Che ingolferà il traffico pesante, gia sovraccarico e aumenterà le necessità di discarica. Dopo i sopralluoghi e un primo stop che ci aveva fatto ben sperare ora ritorna questo progetto. Questo l’amore per il territorio della giunta Latini, questi i grandi progetti per il rilancio della città. Giuste le voci di dissenso che si stanno sollevando, a cui spero se ne aggiungano altre. Faremo tutto quanto nelle nostre possibilità per cercare di impedirlo. Intanto prendiamo nota e, quando andremo a votare a settembre, ricordiamoci di che pasta è fatta la destra che governa Terni e vorrebbe governare il Paese».