Non accenna a placarsi la polemica tra Movimento 5 stelle e amministrazione comunale sulla contaminazione da trielina delle acque sotterranee della Conca, ma soprattutto sull’ordinanza chiesta dal gruppo d’opposizione per vietare nell’area la costruzione di nuovi pozzi privati e l’uso irriguo dell’acqua, su cui l’assessore all’ambiente Emilio Giacchetti ha riferito di un’informativa Usl diretta ai proprietari dei pozzi
Arpa e contaminazione Il caso è scoppiato all’indomani della conferenza stampa dell’Arpa Umbria nell’ambito della quale sono stati resi noti gli esiti di un approfondito studio sulle risorse idriche sotterranee del territorio ternano che ha consegnato, a detta dei tecnici, livelli di tetracloroetilene non catastrofici anzi, anche se la presenza dell’inquinante nelle falde supera la soglia di contaminazione prevista dalla legge, anche di 9 volte, nelle zone Fontana di Polo e Polymer-Le Campore
Ordinanza Da qui la richiesta dei Cinque stelle di un’ordinanza che vietasse l’uso delle acque inquinate per irrigare i campi. Provvedimento non necessario per il sindaco Leopoldo Di Girolamo che in aula con una relazione del sindaco Di Girolamo ha ribadito la potabilità dell’acqua su tutto il territorio ternano e affermato che lo sforamento delle soglie di contaminazione da tetracloroetilene è stata accertata in in 3 pozzi, tutti nel comune di Narni.
M5s Scontro politico archiviato? Non esattamente. E infatti il consigliere De Luca con una nota a Umbria24 torna alla carica: «Davvero immotivata – dice – la scelta di non emanare un’ordinanza su cui l’unica spiegazione plausibile è la volontà di non consegnare al M5S una vittoria politica». E poi: «La decisione non sarà forse collegata al nuovo centro commerciale Coop di Fontana di Polo?». Insinuazioni che lunedì pomeriggio avevano già fatto cadere le braccia alla maggioranza in consiglio comunale, ma il consigliere d’iopposizione non arretra.
Pd Talmente convinto della strada da perseguire, De Luca in aula ha persino chiesto di cancellare dall’atto la firma de M5s e di inserire la firma Pd, purché questo fosse approvato. Ma la risposta del sindaco non ha ammesso repliche: «Alla luce dei risultati ottenuti – ha detto Di Girolamo – Arpa ha semplicemente consigliato di continuare a monitorare la situazione». Nell’atto dei Cinque stelle si chiedeva anche il divieto alla realizzazione di nuovi pozzi: «Ad oggi – insiste De Luca – gli uffici non hanno nessuno strumento normativo per impedire, a chiunque faccia richiesta dei permessi, la costruzione di un pozzo privato, così come oltre alle indicazioni della Usl non c’è nessuno strumento per impedire l’uso irriguo dell’acqua, situazione di rischio indicata in medesimo caso dall’Istituto Superiore di Sanità nel 2011. Quindi – conclude – l’ordinanza si deve fare».
Amarezza «Lascia davvero sconcertati – dicono da M5s – il fatto che il sindaco Di Girolamo è stato disposto a contraddire sé stesso, considerando che in qualità di presidente della Provincia, ha affermato che non risultava alcun allarme ambientale, salvo poi spiegare al consiglio comunale di Terni che i pozzi inquinati oltre il limite di potabilità si trovano a Narni».