‘Al popolo servono mezzi, non vetrine’. Questo lo slogan che accompagna la campagna elettorale di Potere al Popolo Terni che, diversamente da tutti gli altri partiti e gruppi che prendono parte alla sfida elettorale del prossimo maggio, non si dota di una sede elettorale in centro allestita per l’occasione e destinata a chiudere battenti quando dopo il ballottaggio i riflettori sulla politica saranno più spenti. L’ufficio di PaP è ‘Poderoso’, mobile e semìnza vetrine. Un camper con qualche bandiera e qualche cartellone, dal forte vaolore simbolico.

Il Poderoso È un ufficio elettorale che va per le strade a diffondere il programma che accompagna la corsa di Silvia Tobia alla fascia tricolore e non una sede nella quale ci si deve recare per scoprirlo e saperne di più. Un ufficio che così può arrivare a tutti, anche in quelle periferie fatte di gente che spesso lamenta un senso di abbandono. Questo il senso della trovata elettorale di Potere al popolo, nel pieno rispetto dello stile che contraddistingue il partito che si sta occupando in questi giorni di valutare attentamente un progetto acquedottistico di Acea che «potrebbe mettere a rischio il Velino». Potere al Popolo lancia l’allarme: «Quali conseguenze per il Lago di Piediluco e la Cascata delle Marmore? Il Comune di Terni non ha nulla da dire? Ci mobiliteremo – annunciano – al fianco della popolazione reatina e organizzeremo mobilitazioni anche nel Ternano. Pretendiamo chiarezza su quello che sta avvenendo e vigileremo, attraverso il controllo popolare, affinché venga rispettata la normativa per la costruzione e gestione del nuovo acquedotto del Peschiera».