di Marta Rosati

Otto sedute dedicate alla questione dei canili di Terni e la Seconda commissione finalmente licenzia un atto che mette tutti d’accordo. Il percorso partito dai problemi riscontrati al canile sanitario sito nel Narnese e a seguito delle cifre portate in aula dall’assessore Elena Proietti sui costi sostenuti dall’amministrazione comunale per la gestione dei randagi, si è concluso lunedì mattina con un documento che indirizza la giunta di Palazzo Spada a muoversi lungo tre direttrici: il rispetto delle leggi vigenti in materia di adozione e affido dei cani di proprietà comunale, la lotta al randagismo per prevenire sovraffollamento dei canili e abbattere i costi, incentivo delle adozioni non senza il dovuto controllo sulle famiglie che dichiarano di volersi prendere cura degli amici a quattro zampe.

Canili Terni «Non posso che esprimere soddisfazione – commenta il presidente della commissione Orlando Masselli (Fd’I) per il lavoro fatto. Tutte le forze politiche, unitariamente, hanno chiesto alla giunta di occuparsi responsabilmente del capitolo adozioni cani affinché queste siano più agevoli». Il numero uno dell’organismo consiliare competente in materia, non è l’unico ad esultare per il risultato finale della discussione. La commissione è riuscita ad accontentare pure le associazioni di volontari che operano quotidianamente (alcuni da oltre 20 anni) nei canili della città. Le stesse associazioni che compongono la cosiddetta consulta, più volte finita nell’occhio del ciclone nel corso delle settimane passate come fosse il vero ostacolo al passaggio degli amici a 4 zampe nel calore di famiglie affettuose. «A smorzare i toni in tal senso – dichiara oggi Patrizia Fancelli dell’Enpa Terni anche a nome di Grandi amici, Lai e Canile rifugio Monte Argento – ci ha pensato per fortuna la consigliera Lucia Dominici (Fi), che ha portato in aula i numeri delle richieste di adozioni fuori regione in sei anni. L’atto licenziato rispecchia esattamente quanto da noi raccomandato, ovvero di base il rispetto della legge regionale».

Amici a 4 zampe dal box al divano di casa Nell’atto campagne di sensibilizzazione e incentivo alle adozioni, anche di cani non troppo giovani presso strutture per anziani; e poi cattura di cani vaganti da parte della Asl, identificazione dei cani randagi rinvenuti sul territorio mediante inserimento del microchip e contestuale iscrizione in anagrafe canina; affidamento temporaneo e controlli a campione pre e post affido eseguiti anche attraverso la collaborazione con le associazioni di volontariato. «Si impegna il sindaco e la giunta – si legge inoltre nel dispositivo – a istituire una collaborazione con il Servizio Veterinario, sottoscrivendo con il Responsabile ‘lotta al randagismo e profilassi rabbia area sud’ della Usl Umbria 2, un protocollo operativo per effettuare il controllo del rispetto della normativa regionale in materia di identificazione dei cani di proprietà; istituire una collaborazione con lo stesso servizio per attuare un piano di controllo delle nascite attraverso la sterilizzazione esclusivamente dei cani di proprietà regolarmente iscrittti in Anagrafe Canina».

Consulta associazioni Nell’ultima riga dell’atto si legge poi: «riconoscere utile il ruolo di supporto delle associazioni di volontariato che devono essere rese partecipi a tutte le attività, nel rispetto delle proprie competenze». «Facciamo un lavoro straordinario – ricorda la Fancelli – e solo per amore degli animali, senza percepire un solo euro». Tra i temi caldi della commissione l’assenza di un regolamento della consulta: «Noi – dichiara Fancelli – siamo a disposizione dell’amministrazione purché sia garantito il benessere dei cani. Come Enpa peraltro abbiamo la possibilità di effettuare controlli su tutto il territorio nazionale, quindi anche le adozioni extra-regionali non sono un tabù. Se gli uffici di Palazzo Spada intendono mettere mano ad un regolamento, apriamo da subito il confronto. Noi ci stiamo».

 

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