Porta la firme dei deputati Fontana, Morfino e Pavanelli del M5s, l’interrogazione parlamentare rivolta alla premier Meloni e al ministro Salvini, sulla sperimentazione del
trasporto ferroviario a idrogeno lungo la linea TerniRieti-L’Aquila-Sulmona.
«A livello europeo – ricordano i pentastellati – è stato fissato l’obiettivo di ottenere venti milioni di tonnellate di idrogeno verde entro il 2030. Inoltre  combustibili rinnovabili come l’idrogeno dovranno rappresentare almeno il 5,7 per cento di tutti i combustibili; nel Pnrr sono stati stanziati 300 milioni di euro per la sperimentazione del trasporto ferroviario a idrogeno su linee a livello nazionale; il 30 settembre 2021 la Cabina di coordinamento integrata presieduta dal commissario straordinario per il sisma 2016 ha incluso tale intervento tra quelli da finanziare, prevedendo uno stanziamento di 50 milioni di euro per la realizzazione di «sistemi innovativi per implementare il trasporto pubblico locale anche mediante l’utilizzo di mezzi con combustibile a idrogeno», con l’obiettivo di realizzare punti di produzione di idrogeno da fonti rinnovabili lungo la ferrovia Terni-Rieti-L’Aquila-Sulmona; il 20 dicembre dello stesso anni, il commissario ha ripartito lo stanziamento per progettazione e realizzazione delle infrastrutture di produzione e di rifornimento di idrogeno da fonti rinnovabili e l’acquisto di un primo lotto di treni alimentati a idrogeno salvo poi, nel giugno seguente rilevare una carenza di elaborati tra quelli trasmessi da Rfi pagata con la revoca del finanziamento».

L’idea però – ricostruiscono i parlamentari – era di riassegnare le risorse tramite bando o avviso pubblico da pubblicare entro il 30 settembre 2022. «Ad oggi – rilevano – il bando non è stato pubblicato; il 28 ottobre 2022, il Presidente della regione Abruzzo ha dichiarato che senza chiarimenti sulle intenzioni di Rfi riguardo la conversione a idrogeno della tratta,
avrebbe proposto alla Cabina di coordinamento l’utilizzo delle somme «per acquistare treni elettrici dotati di pacco batterie sufficienti per assicurare l’intermodalità tra la linea Pescara-Roma e Sulmona-L’Aquila. Tuttavia – ammoniscono i pentastellati – il ricorso a treni a batteria spezzerebbe in due tronconi la ferrovia in questione, non essendo possibile utilizzare tali convogli tra Terni e L’Aquila». Ai sensi dell’articolo 11, comma 3, della legge 23 agosto 1988, n. 400, sull’attività del commissario straordinario riferisce al Parlamento il Presidente del Consiglio dei ministri o un ministro delegato. Per questo nell’interrogazione rivolta a Giorgia Meloni e Matteo Salvini si chiede di sapere quali siano le ragioni per le quali il bando o avviso pubblico non è stato ancora pubblicato; e quali siano gli orientamenti del Governo in merito al ruolo dell’idrogeno nel trasporto ferroviario su linee dove l’elettrificazione tramite catenaria non è giustificabile da un punto di vista tecnico ed
economico, come è il caso della tratta Terni-Rieti-L’Aquila.

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