di Daniele Bovi

Sono in tutto 100 mila, per la precisione 100.169, gli elettori umbri chiamati ai ballottaggi in programma domenica e lunedì a Terni e a Umbertide. Oltre 87 mila sono residenti nella città dell’acciaio (45.894 le donne) e i restanti 12.547, dei quali 6.465 donne, a Umbertide. Così come per il primo turno, i seggi rimarranno aperti domenica dalle 7 alle 23 e lunedì dalle 7 alle 15.

Il peso politico Due partite i cui risultati, benché il peso politico sia ovviamente differente, saranno decisivi per tracciare un bilancio di questa tornata amministrativa; l’ultima in programma prima della grande partita del 2024, quando al voto andranno oltre 60 Comuni umbria in primavera mentre in autunno, salvo slittamenti, toccherà alla Regione.

Affluenza La prima incognita riguarda l’affluenza. A Umbertide il dato del primo turno è stato sostanzialmente identico a quello del 2018 (69,8 per cento contro 70,4 di cinque anni fa), quando anche al secondo turno calò di poco (65,2 per cento). Discorso differente per quanto riguarda Terni dove rispetto al dato già basso del 2018 (59,4 per cento) è stato registrato un ulteriore arretramento (56,9 per cento); al ballottaggio di cinque anni fa, invece, quando Leonardo Latini sconfisse Thomas De Luca, andò a votare meno di un elettore su due (47,5 per cento). Chi, da una parte e dall’altra, riuscirà a rimotivare i propri elettori e convincerne altri la spunterà.

Masselli-Bandecchi A Terni ovviamente si gioca il match decisivo. Dopo il defenestramento del sindaco uscente, sostituito con Orlando Masselli di FdI, la destra in queste due settimane almeno a livello mediatico ha giocato spesso la carta (difensiva) dello “spauracchio” Bandecchi, sottolineando in più occasioni che la città non può essere lasciata nelle mani del patron della Ternana; carta che contro il presidente rossoverde, impegnato in una campagna elettorale in cui ha impiegato grandi mezzi e ha dimostrato indubbie abilità comunicative, potrebbe non essere sufficiente a convincere i ternani che è già ora di cambiare.

Lo scenario peggiore Di sicuro per la destra “ufficiale” (quello con Bandecchi è di fatto un match giocato tutto dentro la destra) tra tutti i possibili ballottaggi preventivatili alla vigilia quello contro Bandecchi rappresenta la concretizzazione dello scenario peggiore. Una sconfitta qui, al termine di una legislatura difficilissima segnata da mille cambi di casacca e conclusasi con il siluramento del sindaco in carica, aprirebbe una resa dei conti e fornirebbe diverse lezioni (vedi il tormentone sull’ipotetico bis di Donatella Tesei) in vista del 2024.

Umbertide A Umbertide invece la sfida sarà tra il sindaco uscente, il leghista Luca Carizia, e il centrosinistra di Sauro Anniboletti, chiamato a scalare una montagna. Benché il secondo turno rappresenti una partita nuova, il favorito rimane infatti il sindaco uscente, che al primo turno ha ottenuto il 43,8 per cento, 13 punti in più rispetto all’avversario. In termini assoluti si tratta di 1.123 voti. Un gap importante da colmare anche tenendo conto che Anniboletti è riuscito a chiudere un apparentamento solo con il M5S, che due settimane fa non è andato oltre il 2,5 per cento. Niente da fare infatti né con i giovani di Corrente, che comunque hanno spiegato di collocarsi nell’area del centrosinistra, né con Patto23 di Roberta Nanni. Lunedì pomeriggio si faranno i conti.

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